JOHN ELKANN MAURIZIO MOLINARI
"Mi ero imposto di aspettare, di non fare scelte affrettate, benché suonasse forte e chiaro il messaggio contenuto nel licenziamento senza preavviso di Carlo Verdelli". Inizia così il post Facebook d'addio della nota firma del quotidiano romano.
"A parte quel gesto, la nuova proprietà ha ritenuto di esporre solo per vaghi accenni il progetto industriale e giornalistico intrapreso. Ma nel frattempo, in poche settimane, Repubblica è già cambiata. Non la riconosco più. Per questo, pur ringraziando il nuovo direttore che mi aveva chiesto di proseguire la collaborazione, preferisco interromperla qui", ha precisato Gad Lerner.
GAD LERNER
"Saluto con affetto e riconoscenza tutti i colleghi, a cominciare dal fondatore Eugenio Scalfari". ha concluso. Una scelta forse inaspettata ma che sta creando disappunto fra gli utenti della rete che scrivono: "Sono lettore di Repubblica dalla sua prima uscita e oggi anch’io non la riconosco più. Apprezzo moltissimo la tua scelta da giornalista vero quale sei, e visto che qualche certezza bisogna pur averla, continuerò a seguirti oltre Repubblica che abbandonerò". Un altro utente scrive: "Un gesto significativo e che fa riflettere. Di sicuro c'è la necessità di un quotidiano, in Italia, che sia schierato più sul fronte del lavoro che su quello della grande industria".
carlo verdelli carlo verdelli eugenio scalfari foto di bacco (1)
Gad Lerner gad lerner carlo de benedetti