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    ADDIO ALLA “PRIMA SERATA” - TUTTE LE GRANDI EMITTENTI DEL MONDO, DALLE AMERICANE CBS E HBO FINO ALLE TV CINESI, HANNO PERSO SPETTATORI NEL PRIME TIME - LA FASCIA DI AUDIENCE TRA I 18 E I 49 ANNI, QUELLA PIÙ IMPORTANTE PER GLI INSERZIONISTI, HA TRASLOCATO SUL WEB DOVE I SERVIZI DI VIDEO E SHOW TELEVISIVI A RICHIESTA (COME NETFLIX, ITUNES E HULU) MA ANCHE LA PIRATERIA HANNO PERMESSO AGLI EX TELECONSUMATORI DI SCEGLIERE I PROGRAMMI SENZA ROTTURE DEGLI SPOT…


     
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    Alessandra Farkas per il "Corriere della Sera"

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    Il New York Times lo ribattezza «il mistero dei telespettatori spariti». Dai network tradizionali come Cbs al canale via cavo Hbo, dalla tv pubblica Pbs a quella a pagamento Cinemax e dalla stazione in lingua spagnola Univision alle «cugine» cinesi e caraibiche, il prime-time, la prima serata, negli Stati Uniti è in crisi. «In fuga è soprattutto l'audience dai 18 ai 49 anni», precisa il Times, «la fascia più importante per gli inserzionisti».

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    Nelle quattro settimane dal 19 marzo al 15 aprile il fuggi-fuggi tra gli under 49 è stato tanto generalizzato quanto devastante: -20% la Fox, -3% la Nbc, -8% la Cbs e 21% l'Abc. La frana del prime-time ha falciato programmi consolidati come «Modern Family» della Abc e show meno popolari quali «Community» della Nbc. E se in passato il calo degli storici network significava sempre un aumento proporzionale per i rivali via cavo, anche questi ultimi hanno perso cumulativamente 409.000 spettatori in sole quattro settimane. Ovvero il 2% del totale.

    Il trend tiene in ansia gli addetti ai lavori, che proprio lo scorso febbraio avevano commentato i dati Nielsen secondo cui la tv resta il passatempo numero uno degli americani, che le dedicano in media 33 ore la settimana. Un recente studio della svedese Ericsson rileva come gli Stati Uniti restino l'unico dei 13 grandi Paesi sviluppati a non aver registrato alcun calo nell'audience tv.

    Come si spiega allora la crisi di prima serata? «Gli americani hanno cambiato il modo di guardare la tv», replica il Times, «invece di seguire gli show in diretta, un numero crescente preferisce registrarli, guardandoseli con calma più tardi senza le interruzioni pubblicitarie». Sempre secondo Nielsen il monitor preferito di quasi 150 milioni di americani è quello del loro computer, che resta acceso per molte ore la settimana su video, film e serial tv.

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    Il boom di servizi Internet di video e show televisivi a richiesta come Netflix, iTunes e Hulu ha fatto il resto. «Ogni americano oggi si costruisce la propria biblioteca digitale cui può accedere come e quando vuole», spiega Jeff Gaspin, capo della Entertainment della Nbc che confessa di non guardare mai i programmi live «perché le interruzioni pubblicitarie distruggono la suspense».

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    Ma a mettere in fuga i telespettatori sono anche le scelte dei network che, senza preavviso, spesso modificano la programmazione alternando in onda vecchi e nuovi episodi delle serie tv. «Passano anche settimane prima che la nuova puntata della serie tv preferita venga trasmessa», punta il dito Jay Sures della società di ricerca United Talent Agency. «E quando ciò avviene, spesso i fan non ne sono a conoscenza», continua, «ecco perché la scorsa settimana l'ultimo episodio di "Modern Family" ha fatto registrare il più basso indice d'ascolto dell'intera stagione».

     

     

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