Estratto dell’articolo di Dario Del Porto e Salvo Palazzolo per “la Repubblica”
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matteo messina denaro
Sono almeno cinque i capitoli di questo romanzo di sangue che il padrino trapanese potrebbe scrivere se decidesse di collaborare con la giustizia. Ipotesi, al momento, remota.
A febbraio, dopo l’investitura della “super cosa”, Messina Denaro, Graviano e alcuni loro fedelissimi sono a Roma, per pedinare Falcone e Costanzo. Hanno il compito di ucciderli con le armi che sono state trasportate da Trapani fino alla Capitale. Ma, all’improvviso, dieci giorni dopo, Riina cambia idea: per ricevere i nuovi ordini torna a Palermo il braccio destro di Messina Denaro, Vincenzo Sinacori; il capo dei capi vuole che rientrino tutti in Sicilia.
strage capaci
È lì che dovrà essere ucciso Falcone. Cosa era accaduto? [...]
Gli agenti segreti Fra le bombe di Capaci e via D’Amelio sorge un grosso problema in casa di Messina Denaro, in provincia di Trapani: c’è un boss di grande carisma che non ha remore a esprimere i suoi dubbi sulla scelta stragista di attacco allo Stato. Si chiama Vincenzo Milazzo, è di Alcamo, padrino giovane ma di una dinastia di vecchia mafia, almeno quanto quella dei Messina Denaro.
capaci falcone moglie e ragazzi della scorta
Verrà ucciso, morirà anche la sua compagna. Ed ecco il mistero, accennato dall’autista di Milazzo, Armando Palmeri, poi diventato collaboratore di giustizia: «Negli ultimi tempi, Milazzo incontrò tre volte due persone, mi disse che erano appartenenti ai Servizi segreti, li conosceva da tempo. Gli venne proposto di adoperarsi per la destabilizzazione dello Stato: una finalità da perseguire attraverso atti terroristici da compiere fuori dalla Sicilia. Ma Milazzo era contrario a queste cose». Chi fece sapere al vertice mafioso che Milazzo poteva diventare un pericolo per la linea corleonese?
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Il lungomare di sangue Segreti su segreti. Dopo le bombe di Capaci e via D’Amelio, il 14 settembre 1992 si muovono i killer migliori del capo dei capi sul lungomare di Mazara del Vallo: Messina Denaro guida la Fiat Tipo del commando composto da Leoluca Bagarella e Giuseppe Graviano.
Hanno il compito di uccidere il commissario Rino Germanà, per fortuna non ci riescono. Perché era stata decretata la morte di quel poliziotto coraggioso che indagava sui rapporti tra mafia, politica e massoneria?
I suggeritori [...] 1993, [...] Decidono di seguire la linea tracciata Riina, ma stavolta prendono di mira il patrimonio artistico. Come hanno deciso dove colpire? [...]Quelle bombe sono un ricatto allo Stato, una strategia raffinata. E se qualcuno avesse suggerito gli obiettivi?
MATTEO MESSINA DENARO ENTRA NELLA CLINICA LA MADDALENA
Un partito della mafia Dopo le bombe di Firenze, Milano e Roma, i mafiosi della “super cosa” si riuniscono all’Euromare village di Campofelice di Roccella. Quel giorno, arriva il senatore Vincenzo Inzerillo, vicino ai Graviano, per questo verrà poi condannato. «È venuto a dire che con le stragi non si conclude niente e che si deve agire in altro modo», racconta Messina Denaro a Sinacori sulla via del ritorno. «Ha proposto che potremmo impegnarci piuttosto nella costituzione di un nuovo partito politico». Quanti segreti custodisce l’uomo adesso rinchiuso al 41 bis.
IDENTIKIT DI MATTEO MESSINA DENARO UN GIOVANISSIMO MATTEO MESSINA DENARO CON LA SUA FAMIGLIA E IL PADRE FRANCESCO matteo messina denaro matteo messina denaro MATTEO MESSINA DENARO INFERMIERE CLINICA MADDALENA PALERMO MATTEO MESSINA DENARO ENTRA NELLA CLINICA LA MADDALENA 1