Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”
Nessuna squadra italiana aveva mai segnato 3 gol a Barcellona.
cr7 messi
Il risultato netto è il primo posto nel girone e una squadra che è apparsa di colpo come non era mai stata: equilibrata, attenta, piena di idee e qualità. È una vittoria da mettere quasi completamente sulle spalle di Pirlo. Ha rovesciato le vecchie scelte, è andato su un 4-4-2 classico ma con due centrocampisti flessibili ai lati, Cuadrado e Ramsey, sempre disponibili a giocare all' interno e mettere in superiorità numerica McKennie e Arthur nel lavoro di copertura e impostazione.
È bastato accorciare la larghezza del campo per dare più respiro alla qualità del gioco. Non più Chiesa, non più Kulusevski o Bernardeschi, basta con l' uomo contro uomo che sbatte sempre addosso all' avversario, ma un grande moltiplicatore di gioco come Cuadrado finalmente messo su un solo compito, e un fantasista anomalo come Ramsey che assomiglia a chi sa far tutto e la Juventus è di colpo nata. Il Barcellona è sempre stato a guardare, direi come Messi ha guardato Ronaldo.
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Messi gioca ormai con la calma infastidita di chi non ha più voglia di fare la stessa cosa da vent' anni.
Compatisce se stesso e sembra annoiarsi. È rassegnato a qualcosa che non capisce e che forse è solo un inizio d' impotenza. Non ha la cattiveria di Ronaldo, il suo senso egoista della vita. La forza di Ronaldo è giocare per sé, inseguire i suoi numeri che sono il vero prodotto della sua azienda. Questo lo motiva.
Non è di nessuna squadra, non ha geografia, appartiene a se stesso.
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Questo lo tiene sempre vivo. Messi è come stanco dell' eternità, di dover sempre compiere un' impresa. Ma ai suoi livelli o decidi o condizioni gli altri, che giocano tutti per te. Su Inter-Shakhtar c' è nell' aria un equivoco: che basti un pareggio tra Real e Borussia per far passare a entrambi il turno. Non è così.
È un giudizio che non tiene conto dello Shakhtar. Real e Borussia devono giocare una partita vera perché se lo Shakhtar vincesse a San Siro una delle due sarebbe eliminata. È questa la grande ricchezza dell' Inter, che tutti gli avversari sono ancora al suo stesso rischio. Non ho un pronostico.
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Di partenza a me l' Inter sembra sempre più completa di ogni avversario, ma poi fa spesso fatica. Di sicuro l' Inter oggi ha molte assenze importanti nello stesso settore, ma in pieno dicembre dovunque hanno problemi di uomini. Una grande squadra europea è tale perché conosce questi limiti e li copre con una rosa adeguata. L' Inter ce l' ha.
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