Alessia Candito per la Repubblica
GINO STRADA
Tutti parlano di lui, ma «da domenica» nessuno parla con lui. Doveva essere la ciambella di salvataggio necessaria al governo per tirarsi fuori dal pantano politico del commissariamento della sanità calabrese, ma del coinvolgimento di Gino Strada in Calabria nessuno ha più saputo nulla. A quanto pare, neanche il diretto interessato. «Da domenica nessuno si è fatto più sentire» dicono dal suo entourage. Eppure il fondatore di Emergency si era detto pronto - confermano i suoi - a dare una mano anche in Calabria.
Unica condizione, «non verrà a fare la foglia di fico». A lui, da tempo "candidato" dalle Sardine alla gestione della sanità calabrese, il governo aveva pensato dopo lo scivolone dell' ex commissario, il generale Saverio Cotticelli, inciampato su un' imbarazzante intervista televisiva, salvo poi preferirgli il manager sanitario di lungo corso e uomo di Leu, Giuseppe Zuccatelli, subito travolto dalle polemiche per un vecchio video in cui disquisiva sull' inutilità delle mascherine.
GIUSEPPE CONTE SI DISINFETTA LE MANI
Risultato, il nome di Strada è tornato in auge come responsabile Covid in Calabria. E l' ipotesi era concreta.
Domenica c' è stata anche una telefonata fra il medico e il premier Conte, che in un' intervista a La Stampa ha anche confermato i contatti. Ancor più avanti si era spinto il ministro Francesco Boccia, che ha affermato che «Gino Strada si è detto disponibile a dare una mano, la valutazione la sta facendo Speranza».
il video di giuseppe zuccatelli nel profilo delle femin
Ma soprattutto, ha continuato «è già in Calabria ed è già in contatto con il commissario e fa già delle cose importanti». Il riferimento era agli ambulatori di medicina solidale che Emergency gestisce da tempo nella Piana di Gioia Tauro, ma è bastato ad accendere entusiasmi e rancori. «Non abbiamo bisogno di medici missionari africani, men che meno del professore Strada» ha detto il governatore facente funzioni Nino Spirlì, mentre l' estrema destra ha iniziato a riempire le città di striscioni contro il fondatore di Emergency.
Nel centrosinistra, dopo giorni di entusiasmo, tace il governo e lo stesso fa il Pd, mentre pezzi di Cinque Stelle alzano il tiro e pretendono le dimissioni di Zuccatelli e l' arrivo di Strada, a costo -minacciano - di far mancare i voti in aula quando il decreto per il nuovo commissariamento verrà messo ai voti. Fuori, le Sardine premono e l' ipotesi dell' arrivo di Strada piace anche a tanti comitati di base. Ad Emergency aspettano un segnale. Ancora per un po'.
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