Jaime D’Alessandro per “Salute - la Repubblica”
dumbo
Siamo nel 1941, piena economia di guerra. I fondi di una casa di produzione cinematografica sono finiti dopo un paio di progetti visionari andati male, ma c' è un nuovo film a basso costo come ancora di salvezza. Semplice, breve, tratto da una storia per bambini dura e strappalacrime. Dumbo, questo il nome del film, ha così evitato il tracollo della Disney.
dumbo
Fra le duecentosettanta serie e i cinquecento film presenti nel servizio streaming Disney+ appena sbarcato anche in Italia, dai blockbuster della Marvel ai vari capitoli di Guerre Stellari , per caso finiamo su quel lungometraggio di ottanta anni fa. Sono le nove di sera, quando si verifica il picco di consumo dati in quest' epoca di crisi che fa segnare un più 40 per cento rispetto ad appena due mesi fa. La parola "quarantena" Ben Sharpsteen, il regista di Dumbo , l' avrebbe capita.
spot tim disney+ 9
Nato in un mondo altro, quello del 1895, aveva assistito all' epidemia di polio del 1916 e all' influenza spagnola arrivata due anni dopo. Avrebbe fatto più fatica con l' idea che qualcuno, seduto sul divano di casa, un giorno si sarebbe messo a sfogliare il catalogo Disney per 6,99 euro al mese. E non solo quello. Sommando i quindici maggiori servizi streaming, si arriva decine di migliaia di film, serie tv, documentari, cartoni.
fabrizio angelini
«La crisi sta facendo aumentare il consumo anche dei video brevi, su YouTube come sui social network. E il traffico cresce su ogni dispositivo: smartphone, tablet, pc, smart tv», racconta Fabrizio Angelini, a capo della SenseMakers, una di quelle aziende che hanno un punto di vista privilegiato sul comportamento delle persone sul Web.
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Con le sale cinematografiche e i teatri chiusi, lo sport fermo, bar e ristoranti serrati, rapporti sociali ridotti all' osso, lo streaming e i videogame non devono più lottare così tanto per mangiarsi la fetta più grande del nostro tempo libero. Il primo da noi registra un amento dei volumi del 30 per cento occupando oltre la metà della banda, i secondi fanno un balzo del 300 per cento e si prendono un sesto del traffico dati. Invariata la navigazione sul Web e il download di file, fa sapere Fastweb, assicurando che gli altri operatori stanno tutti assistendo alla stessa scena.
netflix coronavirus
Da quando è scoppiata la crisi, il titolo in borsa di Netflix dopo una prima flessione è tornato a suoi valori abituali. Un miracolo di questi tempi che racconta bene quale sia il valore che viene dato al Nasdaq ad aziende simili. Il punto ora è capire quanti abbonamenti mensili a 6,99, 7,99 o 9,99 euro le famiglie potranno permettersi. Il settore è già molto affollato e ci sono realtà come la Rai che offrono gratuitamente da Montalbano agli show di Fiorello.
fiorello viva raiplay epidemy
Altri, di nicchia come Vvvid puntano all' animazione giapponese e agli horror a prezzi di saldo, altri ancora come Amazon oltre a produzioni originali e ai film, associano le consegne gratuite dal suo sito di eCommerce e gli ebook. Tutti o quasi cercano di attrarre i clienti con periodi di prova che vanno da una settimana ai due mesi. Al punto che, armati di pazienza per completare le varie registrazioni e attenti a disdirle a tempo debito se non dovesse convincerci la proposta, si può visitare le piattaforme senza spendere un centesimo in una sorta di Grand Tour .
DON MATTEO
«Alla fine credo che le persone se ne possano permettere due o al massimo tre», aveva sentenziato pochi mesi fa Jacinto Roca, a capo di Rakuten Tv, altra realtà che tenta di ritagliarsi uno spazio in un mare dove gli scommettitori ormai puntano solo sui pesci più grossi, mentre la lista di quelli piccoli si allunga. Dopo Apple Tv+, che sta muovendo i primi passi incerti, si aggiungerà entro l' anno Quibi di Jeffrey Katzenberg, cofondatore della Dreamworks, convinto che il futuro sia nei video brevi e negli abbonamenti dal costo basso per conquistare i più giovani.
dumbo live action 1
Nel frattempo il commissario europeo al Mercato Interno, il francese Thierry Breton, crede che la tenuta di Internet sia a rischio. Così ha chiesto a Netflix, YouTube, Facebook e gli altri di ridurre la quantità di dati (bitrate) dei video per decongestionare la rete. «Dobbiamo permettere l' accesso», ha detto. I colossi del Web hanno accettato, temporaneamente, anche perché in molti Paesi, Italia compresa, non si rischia il collasso.
THIERRY BRETON EMMANUEL MACRON
Ma è vero che quel che vediamo oggi è un assaggio: la Universal Pictures ha deciso di far uscire il suo Emma sulla piattaforma Chili che ha già oltre 9mila film in affitto o in vendita. Non è il primo caso, di sicuro non sarà l' ultimo. Fra messe, lezioni di scuola e concerti, anche le sale cinematografiche non possono far altro che traslocare online.
fiorello viva raiplay epidemy
«Con le produzioni ferme, in questa gara per la conquista del nostro tempo libero chi ha una marcia in più sono le realtà con un catalogo vasto», nota Angelini. Considerando il successo inossidabile di contenuti datati come Don Matteo su Rai- Play o Friends su Netflix, viene il dubbio che il vero asso nella manica sia quindi avere film come Dumbo. Il regista, Sharpsteen, è morto nel 1980 quando il Web nemmeno esisteva. Eppure aiuterà Disney a competere sul digitale. Perché alla fine il nuovo pubblico di riferimento, quello che può permettersi di sottoscrivere gli abbonamenti, non sono tanto le giovani generazioni inseguite da Katzenberg ma i suoi coetanei ai quali una favola di ottanta anni fa suona molto più familiare e rassicurante di molte altre cose.