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    TUTTI VOGLIONO INFILARSI NELLA GRANDE INFORNATA DELLA PA - COL RECOVERY PLAN ARRIVERANNO LE NUOVE ASSUNZIONI NEL SETTORE PUBBLICO, MA I SOLDI EUROPEI VANNO SPESI CON CRITERIO E IL GOVERNO HA RINVIATO IL PROGRAMMA CON I NUMERI DETTAGLIATI PERCHÉ C'ERANO TROPPE RICHIESTE DAI MINISTERI - DI CERTO IL TETTO I MANAGER ESTERNI RADOPPIERÀ DAL 10 AL 20%: SERVONO DIRIGENTI QUALIFICATI PER PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DEL PNRR...


     
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    Alessandro Barbera per “La Stampa

     

    MARIO draghi E RENATO BRUNETTA MARIO draghi E RENATO BRUNETTA

    L'accordo sembrava impossibile, perché da molti ministeri erano arrivate richieste irricevibili. «Un assalto alla diligenza, non saprei come definirlo diversamente», spiega un ministro, uno fra i cosiddetti «senza portafoglio» che chiede di non essere citato.

     

    Il Recovery Plan sarà un'enorme infornata di nuove assunzioni nel settore pubblico, e vista l'età media dei dipendenti in servizio (51 anni), considerato il milione di persone accompagnate alla pensione nell'ultimo decennio, non sarà necessariamente un male.

     

    RENATO BRUNETTA RENATO BRUNETTA

    Ma l'enorme salvadanaio del Recovery Plan va speso con criterio, e per definire i numeri delle assunzioni nei singoli dicasteri la cabina di regia della maggioranza - riunita ieri sera - si è presa qualche altro giorno.

     

    Nel frattempo - oggi - il consiglio dei ministri approverà le norme necessarie a far partire le prime assunzioni, quelle previste esplicitamente dal Recovery Plan: i 350 che lavoreranno negli uffici di coordinamento al ministero del Tesoro, i mille che andranno a supporto delle Regioni, i sedicimila necessari a smaltire l'arretrato negli uffici giudiziari del Paese.

     

    meme su Mario Draghi e il recovery plan meme su Mario Draghi e il recovery plan

    Visti i tempi normalmente biblici, le assunzioni dovrebbero avvenire in maniera diversa dal passato: concorsi semplificati da completare entro cento giorni e da suddividere per Regioni, forme di apprendistato, istituzione di una banca dati per il personale qualificato.

     

    Nelle intenzioni del governo il portale nazionale sarebbe il primo passo per superare lo scandalo delle banche dati regionali degli occupati, incapaci di comunicare fra di loro.

     

    La questione degli esperti da assumere a tempo è stata una delle più dibattute. Si è stabilito un principio che sarà essenziale all'accordo sui ministeri: il tetto ai dirigenti esterni alla pubblica amministrazione, normalmente reclutati con contratti a tempo determinato.

     

    RENATO BRUNETTA RENATO BRUNETTA

    Tema delicatissimo, perché si tratta di persone che non partecipano a concorsi regolari e spesso scelte con criteri non particolarmente meritocratici. Però il Recovery avrà bisogno di gente qualificata, magari disponibile a servire lo Stato per i sei anni necessari all'attuazione del piano europeo: insomma, quel tetto salirà dall'attuale dieci al venti per cento.

     

    Con un però, spiegano dalla Funzione pubblica: «Per autorizzare l'assunzione occorrerà uno strettissimo legame con l'attuazione del piano». Il punto è stato a lungo oggetto di un braccio di ferro con lo staff di Draghi e fra ministri. Ancora ieri sera i tecnici stavano definendo la norma, e come sempre avviene in questi casi il diavolo starà nel dettaglio della legge.

     

    DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI ANDREA ORLANDO DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI ANDREA ORLANDO

    Di dettagli da definire ieri sera ne mancavano diversi. I ministri Andrea Orlando (Lavoro, Pd), Renato Brunetta (Pubblica amministrazione, Forza Italia) e la renziana Elena Bonetti (Famiglia) spingono per introdurre una norma sulla parità di genere nelle nuove assunzioni.

     

    elena bonetti foto di bacco elena bonetti foto di bacco

    Una soluzione simile - tetto minimo del 30 per cento di donne e under 36 nelle aziende che partecipano agli appalti - è stata introdotta nel decreto semplificazioni, ma si tratta di norme che produrranno l'effetto opposto, e per questo la richiesta ieri sera era ancora sub iudice.

     

    Il consiglio dei ministri oggi dovrebbe invece dare il via libera alla soluzione ponte prima di far partire compiutamente - accadrà a gennaio 2022 - l'assegno unico per i figli a carico. La norma dovrebbe permettere di allargare il sostegno anche alle partite Iva con redditi più bassi.

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