Alberto D’Argenio per “la Repubblica”
luigi di maio davide casaleggio
Parte in salita la trattativa per l' ingresso del Movimento 5 Stelle nel gruppo dei Verdi al Parlamento europeo. Ieri il primo incontro tra le due delegazioni è stato interlocutorio, ma a segnalare le difficoltà con estrema durezza è stato il co-presidente degli ambientalisti, Philippe Lamberts: «Non abbiamo a che fare con un partito, ma con un' azienda in mano a una persona, Davide Casaleggio, e questo non è in linea con la democrazia interna». Tanto che per l' ecologista belga sarebbe opportuna una riforma dello statuto dei 5. I negoziati sono comunque stati riaggiornati alla prossima settimana.
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La durezza di Lamberts si spiega con la spaccatura all' interno del gruppo, dove i tedeschi non vogliono mischiarsi ai 5S mentre altre delegazioni sono tentate dall' accaparrarsi i 14 eurodeputati grillini grazie ai quali compenserebbero l' uscita degli inglesi dopo la Brexit. In caso contrario perderebbero la piazza di quarta forza a Strasburgo in favore dei sovranisti di Salvini e Le Pen. Ecco perché dopo diverse convulsioni i Verdi hanno accettato di incontrare i capi del M5S in Europa, che dopo avere tentato un' improbabile coalizione pre elettorale si sono ritrovati nel misto. Da un lato del tavolo appunto Lamberts e la tedesca Ska Keller, dall' altro Castaldo, Corrao e Beghin.
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Il collante è rappresentato dalla buona cooperazione in questi anni tra i due gruppi, con i grillini che nell' 85% dei casi in aula hanno votato in linea con i Verdi. I punti che invece lasciano perplessi li ha elencati proprio Lamberts. Il primo è il ruolo di Casaleggio e il funzionamento di Rousseau: «Non rispecchia la nostra concezione di democrazia rappresentativa ». Insomma, per i Verdi i parlamentari europei M5S sarebbero eterodiretti dalla Casaleggio.
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tiziana beghin 1
Non proprio il massimo dell' affidabilità. E ancora, se è vero che la rottura del governo con la Lega ha fatto cadere la pregiudiziale che in passato aveva impedito contatti con i Verdi, il politico belga ha sottolineato che «è stato Salvini a rompere, non Di Maio, Casaleggio o Grillo». Non finisce qui: i Verdi ricordano che Casaleggio «si sente a suo agio quando incontra Bannon. Siamo molto sospettosi sull' organizzazione e per questo siamo molto cauti».
luigi di maio davide casaleggio
Al termine della riunione comunque i partecipanti hanno deciso di riaggiornarsi, con i grillini che dovranno portare le garanzie necessarie a superare i dubbi verdi. Tanto è bastato alla capogruppo Beghin: «L' incontro è stato positivo». D' altra parte i 5Stelle faranno di tutto per accontentare gli ambientalisti, visto che in caso di ennesimo insuccesso avranno due alternative: restare nell' irrilevanza del misto o provare a entrare in Renew Europe, terza forza a Strasburgo guidata da Macron. Dopo gli insulti al presidente francese e l' incontro con i Gilet gialli, per Di Maio sarebbe un' imbarazzante inchino a Canossa.
LUIGI DI MAIO E ALESSANDRO DI BATTISTA INCONTRANO I VERTICI DEI GILET GIALLI philippe lamberts 4 GILET GIALLI DI MAIO DI BATTISTA TONINELLI GRILLINI Di Maio e Casaleggio in bici fabio castaldo 1 philippe lamberts grillo di maio casaleggio mimmo paresi, davide casaleggio, alessandro di battista, virginia raggi, pasquale tridico, giuseppe conte ascoltano di maio casaleggio e di maio BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO tiziana beghin ignazio corrao