Marco Zatterin per ‘La Stampa'
Quasi un aut aut, quello di Barack Obama a Vladimir Putin. «Deve capire che c'è una scelta da compiere», avverte il presidente americano. È fra il ritorno alla legalità e nuove «dolorose» misure contro la Russia. «Preferiamo la soluzione diplomatica - assicura -, ma siamo pronti ad altri passi se la situazione peggiorasse».
OBAMA PUTINMosca deve riprendere il dialogo e ritirare le truppe dal confine ucraino. Accantonare le minacce. E stare alla larga dai Paesi Nato. «Tutti noi aderiamo alla nozione della difesa collettiva stabilita dall'art. 5 del Patto atlantico», ha ribadito. Vuol dire «non toccate i Baltici»: «Una possibile risposta militare è insita nella natura stessa dell'Alleanza».
Il summit de L'Aja sulla sicurezza nucleare chiude i battenti con una dichiarazione di cooperazione a 35 e il primo show europeo di Obama, costruito sulla dichiarazione del G7 di lunedì, riunione che tutti dicono essere andata bene con piena sintonia fra l'Ue e gli altri. Trasferito il G8 da Sochi a Bruxelles, i grandi minacciano di colpire ancora più duro se Mosca non sceglierà la de-escalation.
Il Presidente resta sul palco e ruba la scena - a fianco dell'ospite olandese, il premier liberale Rutte. Attacca Mosca, eppure spiega che è l'atomo ad agitarlo davvero. «Le azioni russe sono un problema - ammette -, però sono più preoccupato, per la nostra sicurezza, dalla prospettiva di un'arma nucleare a Manhattan». In mano ai terroristi, intende.
Siria OBAMA E PUTINL'attualità richiede che si parli di Ucraina e l'uomo della Casa Bianca invita a guardare a ciò che accade sul campo. «Siamo molto preoccupati per il comportamento della Russia alla frontiera Ucraina», concede, come tutti al G7 dell'altra sera. Dopo l'annessione della Crimea, rileva il ministro degli Esteri Federica Mogherini, esiste il rischio di «un effetto domino di cui non riuscire a governare gli esiti». Una crisi dilagante, potenzialmente esplosiva. È diffuso il timore che Putin non si fermi. I baltici e polacchi lo dicono in chiaro. «I Paesi Nato hanno un'assicurazione - insiste Obama -. Ci stiamo organizzando con sempre maggior intensità per avere dei piani di emergenza per proteggere gli alleati da qualunque minaccia». Ci sono momenti, ha aggiunto, in cui «l'azione militare diventa appropriata».
Federica MogheriniSe attaccata, l'Alleanza risponderà. Del come, Obama parlerà col segretario Rasmussen a Bruxelles, nel pomeriggio. L'antidoto è il negoziato e il Presidente rilancia l'opzione citando «il significativo autocontrollo» del premier ucraino Yatsenyuk nel continuare a chiedere un canale col Cremlino. «Auspicano relazioni con l'Ue e con la Russia, il che è un vantaggio per tutti». La palla è a Putin, ci pensi bene, sebbene «la decisione (di invadere l'Ucraina) non sia stata presa, stanno ancora facendo i calcoli».
Ecco la scelta di Vladimir. Obama parla di una Russia «più isolata rispetto all'era sovietica». La definisce «potenza regionale che minaccia i vicini per la sua debolezza e non per la sua forza». È convinto che le sanzioni commerciali possano avere effetto davvero. Energia. Finanza. Armi. È la «fase tre» discussa con l'Ue, la «guerra economica» in caso di violazioni territoriali.
rseniy Yatsenyuk«Stiamo esaminando a livello tecnico gli effetti, sappiamo che colpiranno qualcuno più di altri, ma dobbiamo difendere i principi alla base dell'ordine internazionale». Il che porta all'ultima battuta, sprezzante. «Vedete, noi abbiamo una significativa influenza sui nostri vicini, ma in genere non li invadiamo per rafforzare la cooperazione». Il classico umorismo che il presidente Putin, in genere, fatica a mandare giù.
MILITARI RUSSI PRENDONO IL CONTROLLO DELLA CRIMEA