DAGONOTA
Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse
Se non ha le sembianze di un take over a tutti gli effetti, ci si avvicina parecchio. Ed è quello che i parlamentari filoleghisti di Farsa Italia stanno lanciando sul partito. A guidare la pattuglia sono Romani, Toti e Ghedini. In seconda fila: Brunetta e la Bernini. Mentre Maria Strega Gelmini si è autoaffidato il compito di mediare fra i “dissidenti” e Berlusconi.
lurch ghedini
Sebbene sia uno dei massimi artefici del disastro elettorale azzurro (vista la composizione delle liste), Ghedini non si aspettava che la Lega scavalcasse Forza Italia. O meglio: si aspettava le medesime percentuali (17 e 14), ma a parti inverse. Va detto che l’unico sondaggista che ha azzeccato i risultati delle elezioni è stata la Ghisleri. I suoi pronostici indicavano un successo di Salvini su Berlusconi già a partire da domenica mattina. Ma erano troppo corretti, tant’è che ha dovuto dire – su input esterno - che erano “fake news”.
gianni letta e berlusconi
Dentro Farsa Italia ore difficili per Paolo Romani. Gianni Letta lo ha apertamente accusato di essere il responsabile della debacle elettorale. E’ stato lui in Senato a difendere l’impianto del Rosatellum, fino a lasciarne le impronte digitali. Ma non solo per questo dorme sonni agitati.
Berlusconi si è davvero incazzato per la sua battuta a Porta a Porta (“Salvini è giovane, ha tante energie per girare l' Italia, Berlusconi ha 81 anni, l' età fa la sua parte"). E La Russa era stato facile presago: "Questa ti costerà cara”. Sembra che Silvio lo abbia chiamato al telefono furibondo. La cosa più carina che gli ha detto sarebbe stato “fai il tifo per Salvini”. A telefono spento avrebbe poi dato sfogo alla sua delusione con parole di fuoco e non proprio da oratorio.
TOTI SALVINI PORTOFINO
L’uomo di ''Colpo grosso'' avrebbe provato a parare i colpi con qualche amico: Silvio è scomparso per sei mesi, e noi abbiamo retto il partito. Anche questa difesa d’ufficio è stata riferita ad Arcore, ed il Banana si è incazzato ancora di più. I sei mesi a cui fa riferimento Romani sono quelli dell’intervento al cuore. La reazione del Cav è stata lapidaria: i capigruppo di Camera e Senato li faccio io. E sono pronto a scommettere che se convoco i parlamentari, questi sono tutti con me. E per Paolo s’allontana la poltrona più alta di Palazzo Madama…
ZAIA BERLUSCONI
Giuseppe Toti ha già da tempo fatto i conti con la sua coscienza; ed ha deciso di non tenerne conto. Dal balcone di Villa Paradiso, era stato il prescelto da Berlusconi come potenziale guida del centrodestra, poi lo ha esiliato in Liguria. E da lì ha fatto partire la chiamata a coorte dei filo leghisti. Fino al pranzo di ieri a Portofino con Salvini.
Nell’adunata (non certo oceanica) dei nuovi parlamentari forzisti Berlusconi ha in animo di lanciare il candidato del centrodestra per Palazzo Chigi. Ed è Luca Zaia. La scelta sul governatore del Veneto sarebbe più o meno obbligata, visto come Salvini detesta Bobo Maroni.
andrea cangini
Ed allo stesso Matteo “populista” il nome andrebbe bene. Gli eviterebbe di bruciarsi in un eventuale incarico perlustrativo. Per non parlare del fatto che l’ex ministro dell’Agricoltura ha un approccio decisamente più istituzionale rispetto al leader dei lumbard; dote che Mattarella sembrerebbe apprezzare.
feltri belpietro
Dalle parti di Forza Italia raccontano che Gianni Letta parli benissimo con tutti di Andrea Cangini, ex direttore di Quotidiano.net e Resto del Carlino e neo deputato forzista. Mentre Berlusconi parla malissimo di Maurizio Belpietro (“La Verità” titilla eccessivamente i bassi umori leghisti) e di Feltri, che regolarmente lo percula su “Libero”.