da “corriere.it”
Il Senatore Antonio Azzollini x
È una presa di posizione forte quella del premier Renzi nei confronti del caso Azzollini, salvato dall’arresto, negli scorsi giorni, dal voto del Senato. Il premier, durante la conferenza stampa seguita al Consiglio dei ministri del 31 luglio, ha spiegato che si fida dei suoi senatori e che la scelta di respingere la richiesta di incarcerazione è una dimostrazione di maturità, non un abbaglio: nessun bisogno, quindi, di fare mea culpa come aveva invece invocato la vicesegretaria del pd Debora Serracchiani due giorni fa.
Poi il premier si toglie un sassolino dalla scarpa, l’ennesimo, nei confronti della minoranza dem, che giovedì ha affondato il governo al Senato con il voto congiunto con Forza Italia e M5S, contro la riforma della Rai: la sinistra del Pd ha infatti votato contro la delega al governo sul canone. «Una parte del Pd ha voluto approfittare di alcune assenze per dare un messaggio. Io credo che non sia questo il momento di mandare messaggi, ma che sia il momento di cambiare il Paese. Le polemiche nel Pd devono essere gestite dentro il Pd. Se qualcuno vuole fare in altro modo lo dica, ma i numeri ci sono sia al Senato che alla Camera», ha detto. «Il messaggio arrivato ieri è un segno politico, ma non ci preoccupa. Abbiamo un patto con gli italiani, andiamo avanti più determinati di prima. Noi non abbiamo paura».
Il Senatore Antonio Azzollini
Il caso Azzollini
Tornando sul caso Azzollini, Renzi detta la linea (linea ribadita anche dal ministro delle Riforme Boschi, che alla festa dell’Unità giovedì ha detto: «Chiedete alla Serracchiani perché vuole scusarsi con Azzollini) ripetendo che: «Ho molta fiducia nei senatori. Non si sta parlando del bar dello sport. Qui si sta parlando della libertà o della privazione della libertà di una persona. Il Pd è quel partito che quando si è trattato di mandare in galera un proprio deputatolo ha fatto perché non riteneva ci fosse fumus persecutionis», ha aggiunto Renzi.
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«Il voto su Azzollini lo considero un segno di maturità perché i senatori non sono passacarte della Procura di Trani. Avendo grande rispetto della Costituzione, diciamo che rispettare la magistratura è rispettare le competenze dei giudici e anche degli altri». Poi il premier ha spiegato: « Il capogruppo Pd ha visto le carte su Azzollini: si è convinto che sia una vicenda molto complicata su cui il fumus persecutionis potrebbe esserci e ha lasciato libertà di coscienza. Io non so dire come avrei votato perché non ho letto le carte. Ma considero il voto un segno di maturità, credo alla buona fede e all’intelligenza dei senatori Pd».
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