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fabrizio salini marcello foa
Ci sono due Salvini. Uno che (non) sta al Viminale. L'altro che invece è ben saldo a Viale Mazzini e all'anagrafe si fa chiamare Marcello Foa. Approfittando dell'incapacità a gestire il potere e la macchina infernale della Rai di Salini, il presidente ha preso il controllo dell'azienda. Il suo prossimo obiettivo è mettere alla direzione del Tg1, al momento in quota 5 Stelle, un giornalista vicino alla Lega.
Lo scazzo tra il direttore Carboni e il vice Bottai nasce proprio da qui. Dalla priorità delle notizie da mettere nella copertina del Tg. Il vice metteva prima Salvini di Di Maio, e su questo si è consumato il sanguinoso scontro.
carboni
L'altro tema di sfida è Fabio Fazio. Salini conviene coi 5 Stelle che non può mandarlo via, ma al massimo possono tagliargli lo stipendio del 10% in ragione degli ascolti molto, molto al di sotto delle previsioni di Orfeo. Il dettaglio che non è chiaro è se il taglio va fatto al suo stipendio o a tutto il contratto, visto che è stato firmato dalla società per metà in mano proprio a Fazio. Non è una differenza secondaria: si tratta di milioni di euro.
Salvini davanti a questo compromesso è furioso: pretendeva un taglio di almeno il 30% e il suo passaggio a un'altra rete. Ma tutto è stato rinviato a dopo le elezioni.
ANGELO POLIMENO BOTTAI marcello foa salvini fabrizio salini marcello foa