Benedetta Centin e Margherita Grassi per www.corriere.it
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Il presunto sciopero a scuola, il festino improvvisato a casa di uno dei quindicenni, a base di vino e vodka, e lo stupro di gruppo. Questo quanto accaduto venerdì mattina a Reggio Emilia che ha portato all’arresto di uno studente di quindici anni, accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti di una coetanea. Il giovane, che davanti al giudice ha ammesso il rapporto sostenendo però che la compagna era consenziente, è stato recluso agli arresti domiciliari. Gli altri due amici sarebbero stati invece denunciati.
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I «protagonisti» dell’incubo
Stando a quanto ricostruito finora dalla procura dei minori di Bologna i ragazzi protagonisti sono cinque, due ragazze e tre ragazzi. Venerdì mattina non sarebbero entrati a scuola, un istituto superiore di Reggio Emilia, a detta loro causa sciopero. E si sono ritrovati a casa di uno di loro (l’arrestato). L’abitazione era infatti libera perché la madre era al lavoro.
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E lì è cominciato l’incubo per la quindicenne che dopo aver consumato alcol avrebbe avuto più rapporti sessuali con i coetanei e uno in particolare avrebbe abusato di lei. La ragazza sostiene di essere stata stuprata e ha denunciato la cosa ai carabinieri, il 15enne parla di un fatto consenziente. Tornata a casa ha confessato in lacrime quanto subito alla sorella più grande che l’ha poi accompagnata nel pomeriggio in caserma a denunciare.
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La difesa
L’avvocato del ragazzo ha ottenuto per lui i domiciliari: «Ha 15 anni, è incensurato: ritengo sia la misura giusta mentre i contorni della vicenda vengono chiariti» dice il legale Giacomo Fornaciari. Tornata a casa ha confessato in lacrime quanto subito alla sorella più grande che l’ha poi accompagnata nel pomeriggio in caserma a denunciare. Stando alla sua versione il padrone di casa l’avrebbe costretta a subire un rapporto completo ed è in seguito sottoposta ad accertamenti sanitari.
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