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"Penso a mio padre, alla sua forza, alla sua integrità e provo vergogna per quello che ho fatto". Lo dice, in un colloquio con il Fatto quotidiano, Sandro Bondi rievocando i suoi anni ad Arcore con Silvio Berlusconi.
"Sono stato un cortigiano - afferma ora Bondi -, ecco la parola esatta. Quando ho avuto il potere l'ho esercitato nel modo che oggi dico peggiore, fidandomi di un convincimento: lui è una persona perbene. Non dovevo farlo".
BONDI E BERLUSCONI
"Sapete perché ero così eccessivo? - aggiunge - Pensavo che mi volesse bene, ed era questo il mio modo per riconoscergli l'affetto e dunque restituirlo. Berlusconi per me copriva la figura di un padre, di un uomo che guida la tua strada, e lo fa non solo per te ma intende illuminare la via a tutto il Paese".
MANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO GASPARRI SANDRO BONDI SANTANCHE SANDRO BONDI Sandro Bondi sul balcone di Palazzo Grazioli