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    UN ALTRO COLPO AI CASAMONICA! - IL TRIBUNALE HA DISPOSTO LA CONFISCA DEL TESORO DEL CLAN CHE ORA FINISCE NELLE CASSE DELLO STATO - GIOIELLI, AUTOMOBILI, OROLOGI, ARREDI IN ORO MASSICCIO, MA ANCHE VILLE GIGANTESCHE CON PISCINE, GARAGE PIENI DI MACCHINE DI LUSSO, PER UN VALORE DI 20 MILIONI DI EURO - NON CI SONO SOLO SOLDI E BENI DI LUSSO, MA ANCHE ATTIVITA' COMMERCIALI, BAR, DISTRIBUTORI DI BENZINA...


     
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    Michela Allegri per "il Messaggero"
     

    la vita di lusso dei casamonica su tiktok la vita di lusso dei casamonica su tiktok

    Gioielli, automobili, orologi, arredi in oro massiccio, sculture d'argento. Ma anche ville gigantesche arredate in stile barocco, con piscine, garage pieni di macchine di lusso, pavimenti e colonne di marmo pregiato. Il tesoro del clan Casamonica, accumulato in decenni, è finito ora nelle casse dello Stato: ieri la sezione Misure di prevenzione del Tribunale ne ha disposto la confisca per un valore di 20 milioni di euro.
     

    limousine dei casamonica limousine dei casamonica

    Non ci sono solo soldi e beni di lusso: ci sono anche attività commerciali, bar, distributori di benzina, locali, appartamenti. E dagli atti emerge anche il trasferimento all'estero una buona parte dei guadagni illegali, nel tentativo di sfuggire a sequestri e confische. Il clan - si legge in una sentenza - aveva accumulato un vero e proprio tesoretto nel Principato di Monaco.
     

    casamonica versa champagne sull orologio d'oro casamonica versa champagne sull orologio d'oro

    GLI INVESTIMENTI «Hanno grossi investimenti all'estero», ha raccontato ai magistrati una collaboratrice di giustizia. E, in effetti, in passato gli inquirenti avevano trovato conti correnti a sei zeri accesi presso la Societè Generele Bank and Trust e riconducibili al gruppo Casamonica. L'inchiesta aveva dimostrato che, «nel corso degli anni, erano stati depositati presso la banca monegasca diversi milioni di euro provenienti da attività illecite, in primis l'usura e il narcotraffico condotto tra l'Olanda, la Germania, la Spagna e l'Italia», si legge nell'atto.
     
    Una strategia «predeterminata, volta a sottrarre i profitti illecitamente realizzati da eventuali azioni giudiziarie». I beni confiscati ieri sono riconducibili a Giuseppe Casamonica, al figlio Guerrino, detto Pelè, e a Christian Casamonica. Il provvedimento segue il sequestro disposto dal Tribunale nel giugno 2020, quando diversi componenti del clan erano stati arrestati. Il passo successivo era stato, nel luglio 2021, la condanna con rito abbreviato, tra gli altri, di Guerrino e Christian Casamonica rispettivamente a 10 anni e 2 mesi di reclusione e a 8 anni.
     

    casa di giuseppe casamonica 2 casa di giuseppe casamonica 2

    Tra le accuse, oltre all'associazione mafiosa, c'erano l'usura, l'estorsione, l'intestazione fittizia di beni. Giuseppe Casamonica, invece, lo scorso settembre è stato condannato a 20 anni e mezzo di carcere. Nel corso delle indagini era emersa anche una sproporzione incredibile tra i beni dei membri del clan e i redditi dichiarati. Da qui gli accertamenti contabili che hanno portato alla confisca.
     
    LA VILLA Il provvedimento è un durissimo colpo per la famiglia sinti che per anni ha spadroneggiato nella zona est della Capitale: sono stati definitivamente messi i sigilli a Villa Sonia, la maxi-villa alla Romanina, quartier generale del clan. Era la dimora super lusso di Pelè, con piscina, giardino, marmi, arredi barocchi, già condonata. Nel patrimonio tolto al clan ci sono anche la villa di Giuseppe Casamonica e una a Monterosi, ora assegnate a finalità sociali.
     

    RISTORANTI ESTORSIONE RISTORANTI ESTORSIONE

    Confiscata anche la dimora di Christian Casamonica, insieme a tre appartamenti a Roma e provincia. Il Tribunale ha disposto per i tre anche la sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza. Dopo la diffusione del provvedimento, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha sollecitato «un ritorno dei beni alla comunità». Mentre il sindaco Roberto Gualtieri ha commentato: «Andiamo avanti tutti insieme sul cammino della legalità e della giustizia».

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