Alessandro Oppes per “la Repubblica”
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Altro che Grande Slam. In attesa della prossima volée vincente - magari già oggi pomeriggio nella finale sulla terra battuta del Roland Garros - Rafa Nadal ha assestato un formidabile colpo da maestro su un altro tipo di terra, quella "riqualificata" di Manacor, sulla sua isola di Maiorca.
Tra le polemiche, e i malumori dell' ala sinistra della maggioranza di governo guidata dalla socialista Francina Armengol, il Parlamento regionale ha varato la nuova, attesissima legge sulla casa, introducendo di straforo una misura ad hoc destinata a favorire gli interessi della famiglia del tennista numero uno del mondo. Non si sono preoccupati neppure di occultarla, tanto che l' hanno battezzata "emendamento Nadal".
Saltando tutte le procedure burocratiche di legge, che di norma richiedono otto anni di tempo - dalla valutazione di impatto ambientale ai consueti passaggi del progetto attraverso commissioni e assessorati - ed evitando anche il pagamento di un' imposta comunale del 3 per cento, l' atleta più prestigioso di Spagna ha ottenuto di poter trasformare in complesso turistico la sua "Rafa Nadal Academy", un centro internazionale nato con l' idea di ospitare e formare i futuri campioni del tennis mondiale.
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Grazie alla cosiddetta enmienda Nadal, il complesso crescerà dagli attuali 47.444 metri quadrati costruiti fino a 73.507: un incremento del 54 per cento di suolo edificabile che, da rustico, diventa turistico grazie alla manica larga dei politici locali. E questo significa 354 nuovi posti letto nella struttura alberghiera, aumento delle piste di tennis (oggi sono 26), palestre e spazio fitness ancor più attrezzato rispetto a quello attuale.
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Che la famiglia Nadal volesse fare le cose in grande, e andare ben oltre la semplice "accademia di tennis", si era capito fin dalla presentazione iniziale dell' opera, nel 2012, che ha cambiato il volto di Manacor, fino ad allora una delle zone meno attraenti per il turismo dell' isola della Baleari.
In quel periodo al governo della Regione c' era la destra del Partito Popolare. Sebastià, il padre di Rafa, insieme al potente Pere Serra, ex deputato locale del Psoe e braccio destro del clan familiare, si mossero già all' epoca con estrema scaltrezza negli uffici amministrativi, e il risultato di quell' attività apparve chiaro al momento dell' inaugurazione della "Academy", con una fastosa festa nel 2016, presente anche Roger Federer. Accanto al grande complesso sportivo, con piscina coperta, palestre, campi di calcio, ristoranti e un museo, c' era una struttura residenziale aperta non solo agli aspiranti campioni (sono 120, di 35 nazioni, e i loro genitori pagano 56mila euro l' anno), ma anche a chiunque vi volesse alloggiare pagando il prezzo della stanza.
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Un vero albergo, tanto che su Tripadvisor e Booking.com cominciarono ad apparire recensioni, facendo storcere il naso a più di un politico locale.
Ora, il caso è esploso con questo nuovo "regalo" della giunta regionale della socialista Armengol. Podemos mette in dubbio la continuità dell' alleanza, i gruppi ecologisti e Izquierda Unida annunciano ricorsi alla Corte Costituzionale.
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Rafa Nadal si difende dicendo di aver fatto tanto per il «turismo sportivo» a Maiorca. Ma intanto la sua fortuna cresce (circa 300 milioni di euro) e la famiglia espande i suoi affari immobiliari tra la Spagna e il Messico.
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