Gianluca Paolucci per “la Stampa”
IGNAZIO VISCO MATTEO RENZI
I commissari di Banca Etruria, nominati da Banca d' Italia nel febbraio del 2015 e rimasti in carica fino alla risoluzione del del novembre successivo, sono indagati dalla procura di Arezzo per abuso d' ufficio. La vicenda è quella relativa alla vendita di un pacchetto di sofferenze dell' istituto, realizzata dai commissari a ridosso della risoluzione. Un pacchetto di crediti del valore nominale di 301,7 milioni, venduto per 49,2 milioni con una plusvalenza per l' istituto di circa un milione.
L'acquirente era Credito Fondiario, ora controllato dal fondo Elliot. Il contratto di cessione venne chiuso il 16 novembre del 2015. Qualche giorno dopo, il 22 novembre, un decreto del governo Renzi stabilì la risoluzione per Etruria e per altre tre banche commissariate: Banca Marche, Carife e CariChieti. La cessione del pacchetto di sofferenze occupa un posto importante nella ricostruzione delle vicende bancarie italiane.
BANCA ETRURIA
Il prezzo della transazione venne utilizzato come parametro per stabilire il valore delle sofferenze di tutte le 4 banche, a sua volta all' origine del forte e continuato calo delle banche italiane in Borsa, che avevano all' epoca coperture delle sofferenze più bassi. Il fascicolo è stato aperto nel 2018, mentre precedenti accertamenti della Guardia finanza sulla stessa cessione erano stati inviati alla procura di Roma, insieme ad una serie di esposti arrivati ad Arezzo sull' attività di Bankitalia su Etruria prima e durante il commissariamento e fino alla risoluzione.
RICCARDO SORA
Nell'ottobre scorso il gip di Arezzo ha autorizzato la proroga delle indagini per altri sei mesi. Nell' inchiesta di Arezzo l'ipotesi di reato come detto è l'abuso d' ufficio, perché secondo quanto riportato nella richiesta di proroga delle indagini la vendita sarebbe avvenuta «a prezzi, condizioni contrattuali e in tempi tali da violare quanto disposto» dall' articolo del testo unico bancario che regola i compiti dei commissari, nonché anche la violazione da parte dei commissari - Riccardo Sora e Antonio Pironti - dell' articolo 97 della Costituzione circa il dovere d' imparzialità tenuto conto delle offerte o disponibilità avanzate da terzi».
ANTONIO PIRONTI
Secondo quanto ricostruito da La Stampa, per la cessione venne seguita una procedura di gara e l' unica offerta ricevuta dai commissari per il pacchetto di sofferenze arrivò dal fondo Algebris di Davide Serra. Lo stesso fondo che, prima del commissariamento, aveva presentato un' offerta complessiva - anche a Bankitalia - per la banca, con un piano complessivo per acquisire direttamente tutte le sofferenze e impegnarsi per una ricapitalizzazione da 400 milioni.
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