Margherita De Bac per il corriere.it
Messaggio di Amedeo Giorgetti
«Ha ragione nel sollevare il problema». Filippo Anelli, presidente della federazione degli ordini dei medici Fnomceo, batte simbolicamente la mano sulla spalla di Amedeo Giorgetti, il medico di famiglia di Recanati, intervistato dal Corriere della Sera, che con un cartello affisso alla porta dell’ambulatorio ha avvisato i suoi assistiti no vax di scegliere un altro medico.
«Dopo la guarigione chiederò loro di andare alla Asl e iscriversi nell’elenco di un altro collega. Oppure ricorrerò alla ricusazione». Anelli comprende «lo sfogo. Noi per giuramento dobbiamo curare tutti quelli che ne hanno bisogno senza distinzioni e così farà lui. Se fra medico e paziente non c’è intesa, però il rapporto fiduciario che è alla base del progetto di cura si spezza».
Lo appoggia Silvestro Scotti, segretario nazionale dei medici di famiglia Fimmg: «Un atto ammirevole. Se un assistito non condivide le scelte vaccinali di chi lo cura, cambi studio. Noi siamo esasperati». Ieri per Giorgetti è stata una giornata caldissima. Il sindaco Antonio Bravi gli ha inviato un attestato di sostegno.
Amedeo Giorgetti
Sui social e in posta elettronica un diluvio di commenti, da tutta Italia. Tanti colleghi e pazienti a complimentarsi per il coraggio. Un ginecologo di Asolo: «Spero la tua presa di posizione venga seguita». «L’ondata di no vax sta debordando ed è ora di fermarli», lo incoraggia Simone. Da Rovereto, Sergio: «Finalmente uno con le....». Giorgio Senologo di Milano: «Anch’io, come te sono stanco di discutere (inutilmente) con soggetti litigiosi e confusi». L’assalto verbale dei no vax era scontato.
Censuriamo insulti e improperi. Vito: «Meglio cambiare ambulatorio, anzi meglio che il dottore cambi mestiere». Pietro: «Una laurea non è sinonimo di intelligenza». Lorena: «Uno così può ambire solo al grande fratello». Gianfranco: «Si rende conto della bestialità che ha detto? Cambi lavoro, si ricordi che è tempo per la raccolta delle olive». Moreno: «Mi piacerebbe vederlo dopo che ha perso la metà degli assistiti».
Amedeo Giorgetti 2
Giorgetti non si scompone, immaginava quello che avrebbe provocato col suo gesto: «Non sono un eroe, ma credo in quello che faccio. Non tradisco il giuramento di Ippocrate. I pazienti non li abbandono ed è una sofferenza dirgli di andare altrove. Ma lo è ancora di più vederli finire intubati».