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    UN CARDINALE PER IL DIAVOLO - QUARTO PASSAGGIO DI PROPRIETÀ IN SEI ANNI PER IL MILAN CHE PASSA PER 1,3 MILIARDI A "REDBIRD" DI GERRY CARDINALE - IL 53ENNE DI PHILADELPHIA HA ANCHE RIPORTATO IL TOLOSA IN LIGUE 1, COL MODELLO "MONEYBALL", OVVERO L'ACQUISTO DI GIOCATORI PERFETTAMENTE FUNZIONALI AL PROGETTO ATTRAVERSO CALCOLI E SCOUTING - LA FRECCIATA DI COMMISSO: "I SOLDI CHE GESTISCE NON SONO SUOI" - LE PRIORITÀ DELLA NUOVA PROPRIETÀ: LA CONFERMA DI MALDINI E MASSARA, IL NUOVO STADIO E…


     
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    GERRY CARDINALE IN PIAZZA A FESTEGGIARE IL MILAN GERRY CARDINALE IN PIAZZA A FESTEGGIARE IL MILAN

    Stefano Scacchi per “la Stampa”
     
    Il pallone rotola in Europa, ma gli affari si fanno negli Stati Uniti. La firma sulla cessione della maggioranza del Milan dal fondo Elliott ai connazionali di RedBird Capital è stata apposta nei giorni scorsi a New York dai fondatori delle due società finanziarie: Paul Singer e Gerry Cardinale,
     
    amici e protagonisti di questa operazione che mantiene il controllo del club rossonero in Nord America, dopo il tentativo di spostare l'asse in Medio Oriente con l'offerta di 1,18 miliardi di euro arrivata ad aprile dal colosso del Bahrain, Investcorp.
     
    Alla fine l'ha spuntata RedBird anche grazie alla comune origine al di là dell'Atlantico, un elemento che garantisce continuità con la strategia di Elliott nella gestione del Milan fresco campione d'Italia grazie a una politica improntata a spese contenute e fiducia nei giovani talenti. Questa visione condivisa si tradurrà nella permanenza di alcune figure nell'organigramma rossonero.
     

    Paul Singer ElliotT Milan Paul Singer ElliotT Milan

    Dovrebbero restare l'ad Ivan Gazidis, Giorgio Furlani, manager di Elliott componente del Cda rossonero, e Paolo Scaroni, sempre presente dal 2017 in tutti gli avvicendamenti proprietari del Milan, fin da quello tra Silvio Berlusconi e il misterioso cinese Yonghong Li. Sono le tre persone che ieri hanno incontrato Cardinale in un hotel del centro di Milano. «Mi auguro che ci sia una situazione definita in modo da poter affrontare il mercato che abbiamo davanti a noi, con una proprietà chiara, perché questo agevola la vita a tutti», spiega Scaroni facendo riferimento alla necessità di uscire dalla fase di interregno tipica di questi passaggi di consegne al vertice di un club.
     

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    Una situazione nella quale è rimasto impigliato il rinnovo contrattuale di Paolo Maldini che ora parlerà con Cardinale. La bandiera rossonera non affronterà solo il tema della sua situazione lavorativa, ma anche quello dei piani di rafforzamento dopo lo scudetto. Maldini spinge per un mercato che possa consentire al Milan di competere subito ad alti livelli anche in Champions League. Origi deve solo effettuare le visite mediche, Renato Sanches è vicino, Bremer ha scavalcato Botman nei desideri rossoneri. Ma per Maldini serve qualcosa in più. È la solita dialettica tra l'approccio dell'ex capitano arrivato da giocatore sul tetto del mondo con il Milan e la filosofia più americana resa celebre dal film Moneyball con Brad Pitt nel ruolo di Billy Beane, rivoluzionario dirigente degli Oakland Athletics che introdusse gli algoritmi nel baseball, non a caso socio di RedBird nell'acquisto dell'10% di Fenway Sports, il gruppo di Boston che controlla il Liverpool.

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    Dopo la firma, servirà qualche settimana per definire il closing, il passaggio effettivo delle azioni. Oggi, invece, è atteso l'annuncio ufficiale che chiarirà alcuni dettagli molto significativi, a partire dalla valutazione complessiva data al club: nei giorni scorsi si è parlato di 1,3 miliardi di euro, ai quali potrebbero aggiungersi nei prossimi anni altri 500 milioni, legati alla valorizzazione del Milan grazie al nuovo stadio. E l'entità della quota di minoranza che conserverà Elliott. Dalla combinazione di questi due fattori si capirà quanto verserà RedBird. Si chiude così una negoziazione durata almeno sei mesi. I primi contatti tra Singer e Cardinale risalgono allo scorso inverno. Poi si è inserita Investcorp. Ma il Milan è rimasto a New York.

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    GERRY CARDINALE

    Stefano Fonsato per www.eurosport.it

     

    Gerry Cardinale Gerry Cardinale

    Calcio, media, intrattenimento e non solo: questi gli assunti fondamentali del nuovo Milan. A leggerla così sembrano quelli della vecchia versione, quella ha portato il Diavolo sul tetto del mondo, guidato da Silvio Berlusconi, oggi impegnato col suo Monza in Serie A. Invece si parla di tutt'altro. Di un Milan che con il "mecenatismo" non ha più nulla a che fare.

     

    Lo si è visto dal 2018 ad oggi col "fondo" Elliott in grado, come ha detto il Ceo Ivan Gazidis al Guardian, "di fare quello che nel calcio italiano nessuno aveva mai fatto", ossia vincere con una struttura finanziaria totalmente differente, che oltretutto guardasse alla sostenibilità come principale assunto. Insomma, niente più presidenti che aprono cuore e portafogli: bensì asset, percentuali, dividendi, investitori in quota parte dall'identità non sempre nota...

     

    Gerry Cardinale Gerry Cardinale

    Il Diavolo, in questo senso, farà da apripista in Italia? Qui ne parliamo come novità assoluta, ma in Inghilterra, ad esempio, le società di calcio in mano ai fondi, costituiscono una prassi consolidata da anni, anche nelle leghe al di sotto della Premier. Talvolta il successo arriva, altre volte no.

     

    UN DRAGO (DELLA FINANZA) PER IL DIAVOLO: CHI È GERRY CARDINALE

    Da un fondo - Elliott - ad un altro più grande, RedBird Capital - fondata a 6 miliardi di dollari capitale ma con l'ambizione di arrivare a breve a 11 -, che si è aggiudicato il club rossonero mettendo sul tavolo delle trattative 1,3 miliardi di euro (contro i 1180 della società bahreinita Investcorp). Al vertice c'è Gerry Cardinale: polo blu e pollice alzato al cielo durante i festeggiamenti Scudetto. E' passato quasi del tutto inosservato.

     

    Gerry Cardinale Gerry Cardinale

    Ora cominciano a circolare le sue foto ed è plausibile che, da qui in avanti, le comparsate "in borghese" non saranno più tecnicamente possibili. Gerry Cardinale, si diceva: il suo profilo - per il Diavolo - sembra preso in prestito dalla serie Sky "Diavoli": 53enne di Philadelphia, il cui nome che malcela origini italiane, diventato un "drago" della Finanza. Sì, con la "F" maiuscola, visto che si tratta di un "prodotto" della banca d'affari Goldman Sachs.

     

    IL CURRICULUM E LE SOCIETÀ FONDATE

    Gerry Cardinale Gerry Cardinale

    Il suo curriculum vitæ, d'altra parte, parla da solo: laurea magna cum laude all’Università di Harvard e un Master of Philosophy in "Politics and Political Theory” ad Oxford, in cui fu titolare anche della borsa di studio "Rhodes Scholarship". Cardinale è l'uomo abituato a gestire capitali impressionanti: in Goldman Sachs (da cui oggi si è sganciato), è stato senior leader dell’attività di investimento di private equity della banca d’affari, incaricato della gestione di oltre 100 miliardi di dollari di capitale privato tra azioni, debito, strategie di investimento immobiliare e di infrastrutture.

     

     

    Non solo, sempre in Goldman ha lavorato con imprenditori per costruire società multimiliardarie tra cui YES Network (acronimo di Yankees Entertainment & Sports, la rete sportiva regionale leader negli USA), Legends Hospitality - punto di riferimento dei servizi di biglietteria d'oltreoceano, Suddenlink Communication, ai tempi tra le più grandi società via cavo.

     

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    SCUOLA MONEYBALL: HA FUNZIONATO ANCHE COL TOLOSA

    E proprio parlando di società via Cavo, dal presidente di Mediacom e della Fiorentina Rocco Commisso, non è arrivata esattamente un'investitura nel calcio italiano: "I soldi che gestisce non sono suoi - ha detto il numero uno viola -. Quelli che io spendo per la Fiorentina, invece, appartengono a me, fino all'ultimo centesimo". Sì, ma questa non è una grande scoperta: valeva lo stesso per Gazidis (che con Elliott rimarrà al Milan con una quota di minoranza).

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    RedBird, che oltre alle partnership nella NFL e col Liverpool, ha anche riportato il Tolosain Ligue 1. Come lo ha fatto: col modello tanto caro agli statunitensi, quello di Moneyball. Non un dollaro (o euro) va sprecato: si acquistano giocatori perfettamente funzionali al progetto, individuati attraverso calcoli e scouting maniacale.

     

    FOTOMONTAGGIO DI PAOLO MALDINI E GERRY CARDINALE FOTOMONTAGGIO DI PAOLO MALDINI E GERRY CARDINALE

    MALDINI E MASSARA FONDAMENTALI. COSÌ COME IL NUOVO STADIO

    Sarà così anche per il Milan: il percorso tracciato da Elliott, in questo senso, continuerà a essere preso ad esempio. Certamente con qualche investimento in più, ma sempre affidnadosi alla competenza tecnica di Paolo Maldini e del direttore sportivo Frederic Massara, per una crescita progressiva del club.

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    Che, necessariamente, passa anche da uno stadio gestito privatamente. Sempre nei giorni di festa Scudetto, Gerry Cardinale si è recato personalmente nell'area di Sesto San Giovanni dove dovrebbe sorgere il nuovo impianto, per misurarne la distanza col centro di Milano. Ora, però, è il tempo delle firme e del passaggio di mano. Poi si penserà a tutto il resto.

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