Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”
Adesso ogni ponte con il passato è caduto. Le dimissioni di Valentin Yumashev dall'incarico di consigliere personale di Vladimir Putin rappresentano una notizia piccola e grande al tempo stesso. Il genero di Boris Eltsin non contava nulla. Il suo incarico era una rendita personale, legata ai debiti pregressi dell'attuale presidente russo.
Yumashev Eltsin Putin
Con la rinuncia dell'ex capo dello staff del Cremlino negli anni '90, si conclude in modo definitivo il lungo addio di Putin alla Famiglia. Al gruppo di parenti e oligarchi che gravitava, e si arricchiva, intorno all'uomo che aveva salvato la Russia dal golpe ma che nei suoi ultimi anni era diventato ormai ricattabile proprio per via della condotta non certo irreprensibile delle persone a lui vicine.
Quando il 9 agosto del 1999 Eltsin nominò primo ministro uno sconosciuto signore stempiato e di poche parole che sembrava un reperto storico dell'ex Urss, in quanto ex funzionario del Kgb, in molti rivendicarono la trovata di aver messo al potere quell'oscuro funzionario che aveva come unico compito quello di garantire al presidente una onorevole ritirata al riparo delle inchieste giudiziarie sulla corruzione, e al suo clan di continuare a gestire il potere. Ma l'unico che ha sempre potuto vantare una primogenitura era Yumashev.
Valentin Yumashev
Dopo averne discusso soltanto con Anatolij Chubais, il plenipotenziario economico all'inizio degli anni '90 consegnò le più grandi aziende pubbliche ai privati, creando gli oligarchi, fu lui a convincere il futuro suocero a scegliere Putin come proprio successore. In una rara intervista concessa alla Bbc nel 2019, altri tempi ormai, se ne vantò con discrezione, raccontando come erano andate le cose.
Eltsin aveva una sua rosa di candidati, tra i quali spiccava Boris Nemtsov, il politico liberale che il 27 febbraio 2015 verrà assassinato mentre cammina sul ponte del Cremlino, forse il delitto politico russo più misconosciuto e importante. Ne parlò con Yumashev, l'ex giornalista che insieme alla figlia Tatiana era il suo vero consigliere occulto fin dal 1996, quando diresse una campagna elettorale che sembrava destinata a fallire contro i comunisti di Zyuganov e invece si trasformò in un trionfo grazie ai finanziamenti di quelli che poi sarebbero diventati oligarchi.
ELTSIN PUTIN
«Invece io gli dissi che Putin sarebbe stato perfetto, perché era chiaro che fosse pronto per incarichi importanti». Eltsin annuì. La storia della Russia stava per cambiare. Ben presto, il nuovo presidente deluse le aspettative della Famiglia, costruendosi una squadra di fedelissimi composta da vecchi compagni del Kgb e dagli amici di San Pietroburgo.
boris eltsin 1
Ma Putin ha sempre cercato di onorare il suo debito con Eltsin e con la sua storia personale. Fino alla guerra in Ucraina, che ha dissolto ogni legame. Liudmila Narusova, vedova di Anatolij Sobchak, il sindaco di San Pietroburgo che fu il primo a credere in lui, a inizio marzo si è permessa di denunciare le ingenti perdite tra i soldati di leva mandati al fronte «senza preparazione». A Ekaterinburg, la città di Eltsin, il centro che porta il suo nome, diretto da Tatiana e Valentin Yumashev, ha pubblicato una dichiarazione ufficiale con la quale chiedeva di fermare questo conflitto «fratricida» facendo riferimento al lascito dell'ex presidente.
«Nel 1991, Russia e Ucraina hanno rinunciato all'Urss e imboccato insieme la difficile strada verso la comunità dei paesi civilizzati, verso democrazia e mercato. Ora si trovano su barricate opposte: una sciagura per entrambi i popoli».
Putin parla con i feriti in un ospedale di Mosca 4
Dopo una uscita del genere, nonostante il credito che poteva vantare, era chiaro che Yumashev non sarebbe rimasto al suo posto. E infatti sembra che abbia lasciato il Cremlino già alla fine di marzo. Negli stessi giorni in cui Chubais è fuggito di nascosto dal Paese. Il cerchio si è chiuso. Al Cremlino non resta più nulla della Russia di Eltsin che sognava di aprirsi all'occidente.
VALENTIN YUMASHEV valentin yumasheva con la moglie vladimir putin san nicola Videomessaggio di Putin