Nicola Lillo per “la Stampa”
Fintecna
Il ministero dell' Economia mette sempre di più le mani sul dossier Alitalia. Ieri nel palazzone di via XX Settembre, i tecnici del Tesoro - assente il ministro Giovanni Tria - hanno incontrato i commissari straordinari della compagnia e l' amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Gianfranco Battisti, che guida la trattativa per la cessione del vettore. Incontri tecnici, si spiega dal ministero, che sono serviti però a fare il punto sul ruolo che avrà il Tesoro nella nuova Alitalia.
L' ipotesi attuale è una partecipazione diretta del Mef tra il 15 e il 20%: una quota simile a quella che hanno i governi francese e (recentemente anche quello) olandese in Air France-Klm. «L' eventuale presenza diretta dello Stato nel capitale della nuova Alitalia non dovrà avere alcuna connotazione dirigistica - spiega il ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio - ma sarà solamente a garanzia della serietà e del buon esito dell' operazione al fine di salvaguardare la società e i livelli occupazionali».
luigi di maio per san valentino
Di Maio si spinge a parlare di «un progetto lungimirante, ambizioso, a lungo termine e soprattutto definitivo». Parole pesanti, se si considera che è il terzo tentativo di salvataggio in appena dieci anni, durante i quali sono stati spesi senza successo soldi pubblici oltre 5 miliardi.
Ieri al ministero c' è stata prima una riunione tra i commissari e i tecnici del Tesoro per discutere della procedura e della situazione finanziaria dell' azienda, poi un secondo incontro in cui questi ultimi hanno parlato con i manager di Ferrovie.
Le questioni aperte sul tavolo sono ancora molte. Innanzitutto l' ingresso nella new company di Delta Airlines e Easyjet. Gli emissari dei due vettori domani si vedranno un' altra volta a Londra per approfondire il piano industriale e iniziare a mettere nero su bianco quote e investimenti. L' ipotesi attuale è che Delta arrivi a un 20-25% della nuova compagnia, mentre Easyjet potrebbe fermarsi intorno al 15%.
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I rapporti tra i due gruppi però sono tesi, tanto che Delta era intenzionata a far saltare l' incontro di domani. Il motivo? Le pretese della low cost, che non sarebbero compatibili col piano immaginato dagli americani da un punto di vista finanziario e commerciale.
Easyjet vorrebbe più autonomia e insiste per uno spezzatino dell' azienda, che però le Ferrovie escludono categoricamente. C' è ancora poco tempo per trattare. Di Maio ha spiegato che servirà un piano ben definito entro la fine del mese: oggi si parla di circa 100 aerei (contro i 118 attuali) e 2 mila esuberi.
Mancano però ancora alcuni tasselli. Oltre alle Fs col 30%, i due vettori con circa il 40% complessivamente e il Mef al 15-20%, ci sono quote da coprire, che dovrebbero andare in capo ad aziende partecipate. Da settimane sono in corso contatti con Poste e secondo alcune indiscrezioni sarebbe spuntata anche l' ipotesi di Fintecna, azienda del gruppo Cassa depositi e prestiti, che controlla peraltro Fincantieri. La società potrebbe avere una piccola quota, intorno al 5-10%.
Intanto i sindacati si dicono allarmati e chiedono di chiudere in fretta la partita.
EASYJET CHECK IN
L' Associazione Nazionale Piloti ha già indetto un pacchetto di 72 ore di sciopero: le prime quattro ore saranno per il prossimo 25 marzo, dalle 10 alle 14.
DELTA AIRLINES