Gloria Satta per “il Messaggero”
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Riuscirà il Re del Terrore made in Italy a sfidare Spider Man e gli altri supereroi hollywoodiani senza l'aiuto degli effetti speciali ma armato solo di spietatezza, intelligenza glaciale e uno stile cinematografico sofisticato, orgogliosamente vintage?
È la scommessa di Diabolik, l'atteso thriller dei Manetti Bros ispirato al fumetto cult creato negli Anni Sessanta da Angela e Luciana Giussani: congelato da due anni a causa della pandemia, il film sarà finalmente in sala con 01 Distribution dal 16 dicembre, protagonisti Luca Marinelli (è il criminale dagli occhi di ghiaccio), Miriam Leone nei panni della compagna e complice Eva Kant, Valerio Mastandrea nel ruolo dell'ispettore Ginko, Serena Rossi, Alessandro Roja, Claudia Gerini.
STORIA ITALIANA
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«Prendendo esempio da Steven Spielberg, noi giriamo i film che vorremmo vedere da spettatori, non ci preoccupiamo in anticipo di quale tipo di pubblico potremo raggiungere», rispondono a una voce i due registi romani Marco Manetti, 53 anni, e suo fratello Antonio, 51, «facciamo da sempre un cinema di genere e adoriamo i classici, come Hitchcock.
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Sognavamo da anni di girare questo film e ci piace ora l'idea di sfidare i supereroi con la storia identitaria, tutta italiana, di Diabolik che racchiude in sé elementi universali come il fascino del male e il contrasto tra amore e morte».
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Le famose maschere di lattice con cui il misterioso criminale assume identità diverse, inseguimenti mozzafiato attraverso le immaginarie città di Clerville e Ghenf (ricostruite tra Milano, Bologna, Trieste e Courmayeur), la musica incalzante di Pivio e Andrea De Scalzi, due canzoni originali di Manuel Agnelli, le spettacolari scenografie Anni Sessanta di Noemi Marchica, ovviamente l'iconica Jaguar E-Type nera di Diabolik tallonata dalla Citroen Ds Pallas dello sbirro che gli dà la caccia: tutto questo accompagna le imprese dell'eroe nero e la sua eterna lotta con Ginko che, secondo Mastandrea, 49, «non ha nessuna intenzione di catturarlo: potrebbe farlo solo infrangendo la legge ma è troppo ligio alle regole».
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Marinelli, 37, rivela di essere un fan del fumetto: «Ho letto tutti gli albi, il materiale era tanto, poi ho interpretato il personaggio secondo la mia sensibilità. L'ho considerato uno spirito libero, puro, addirittura anarchico».
BIONDA LETALE
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Dal 1962 ad oggi la casa editrice Astorina ha pubblicato 895 albi di Diabolik e, dopo il primo e unico film realizzato nel 1968 da Mario Bava con John Philip Law, ha rifiutato tutti gli altri progetti cinematografici. «Abbiamo detto sì ai Manetti Bros perché sarebbero stati fedeli al fumetto delle Giussani», spiega Mario Gomboli, direttore editoriale della casa editrice. Il film si ispira al terzo albo in cui fa la sua apparizione Eva Kant, bionda fatale e insieme letale dal passato oscuro, destinata a soppiantare nel cuore di Diabolik la moglie-geisha Serena Rossi.
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LE IMPRESE
Fascino algido, bellezza d'altri tempi, Miriam Leone, 36, illumina l'intero film regalando alla sua lady del terrore un valore aggiunto femminista: «Diabolik e lei rappresentano la prima coppia paritetica dei comics», spiega l'attrice, «Eva non è al servizio del suo uomo, non è un satellite ma un pianeta a sé stante. Insieme, i protagonisti del fumetto formano due universi autonomi... Eva salva la vita a Diabolik, ha un ruolo decisivo nelle sue imprese scellerate e si rifiuta di fare la mogliettina che aspetta a casa. Per interpretare questo ruolo, che mi è piaciuto da morire, mi sono perfino ossigenata».
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Con i loro produttori Momparacem e RaiCinema, i Manetti Bros già pensano a ben due sequel di Diabolik. «La trilogia è nei nostri progetti, ma è prematuro parlarne. Per ora siamo concentrati su questo primo film, curiosi di conoscere la reazione del pubblico».
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