alberto mattioli
Maurizio Bonassina per il "Corriere della Sera"
Innamorarsi di Parigi. Facile se ci «cadi» dentro da bambino. Un coup de foudre aprendo la finestra di quell'Hotel, allora chiamato Intercontinental, dove ti ha portato tuo padre. Al di là delle imposte ci sono il Louvre, Place de la Concorde e, sullo sfondo, la Tour Eiffel. Lo racconta, ancora stupito, Alberto Mattioli nel libro Un italiano a Parigi. Storia di un amore (Garzanti).
Un amore fulmineo, e poi conservato e coltivato nel tempo, che l'autore trasmette con l'immediatezza del cuore: luci, odori, colori della Ville Lumière, vissuta con il senso di un abbraccio senza tempo. Comincia così il viaggio con il lettore: un percorso da flâneur , capace di scovare l'anima dei francesi (anzi dei parigini, che è altra cosa) angolo dopo angolo, viuzza per viuzza. Perché è girovagando, senza meta - sottolinea Mattioli - che si entra nel cuore di un luogo.
alberto mattioli cover
L'autore sa come raccontare la capitale francese. Fuori dalle rime, oltre le sembianze. Per lui giornalista (con un passato come corrispondente da Parigi per «La Stampa») vien facile raccontare il cuore stregato della città francese. E non si confondano le pagine del libro con quelle di una guida turistica: anzi sì, se la guida vuol diventare il breviario di un viaggiatore (non certo un comune turista), cioè di colui che sa entrare senza meta nell'anima di un luogo, scoprirne i richiami, annusarne l'essenza, scovarne i misteri.
PARIGI
Non si dilunga Mattioli sulle attrazioni di Parigi, fatto salvo qualche incidentale (e gradito) consiglio per una brasserie o un piatto speciale (ma sempre e solo con lo spirito disinvolto del vicino di casa). Parigi è fatta a strati come una cipolla: va sfogliata, per arrivare al centro. Le pagine del libro sono un viatico per aprire le porte segrete, sconosciute ai turisti. Definirlo un saggio è riduttivo: il libro è un romanzo d'amore per questa metropoli. Con, all'occhiello, la storia di Parigi e dei parigini. Qui si indaga anche sul loro carattere, sullo stile di vita, sul loro pensiero: razionali quanto impulsivi. La bellezza dei contrasti. Come la loro città.
alberto mattioli con dago alla scala brasserie parigi alberto mattioli con gatto