Riceviamo e pubblichiamo:
BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO
"Mio figlio è su tutti i giornali come stupratore seriale insieme ad altri 3 ragazzi...io voglio chiedere chiedere veramente perché un gruppo di stupratori seriali non sono stati arrestati, la legge dice che vanno presi e messi in galera e interrogati. Sono liberi da due anni”. Perché due anni fa, negli stessi giorni, c’era da votare il nuovo governo Conte con l’entrata del PD.
BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO
Fortunatamente, però, c’è un ritorno al M5S delle origini, della casa di vetro e dello streaming permanente, infatti “c’è un video in cui si vede che c’è la consenz ...(parola mangiata)” e “si vede che c’è il gruppo che ride che sono ragazzi di 19 anni che si stanno divertendo che sono in mutande e saltellano” concetto chiarissimo e che nessuno mette in dubbio, ma è proprio qui il punto, sul chi, del gruppo, si stesse divertendo.
BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO
Infatti la situazione del trovare entusiasmante un video in cui i protagonisti girano "con il pisello così perché sono quattro coglioni e non quattro stupratori” risulta incerta dal punto di vista anatomica: se i giovani che si “divertivano” erano infatti quattro, i coglioni dovrebbero essere otto (a meno di disabilità, comunque non giustificatorie sul piano accusatorio).
Rimangono due quesiti apicali rispetto alla conservazione di un video di una partouze sul proprio smartphone. O si stava lavorando ad attività, nobilissime e commerciali, nella sempre più emancipata categoria del porno. O si stava memorizzando materiale per attività ricattatorie e bullizzatorie. Quella dell’archiviazione digitale a fini di testimonianza politico sociologica o, in genere, partecipativa risulta claudicante.
BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO
E comunque “non è vero niente perché una persona che viene stuprata la mattina e il pomeriggio va in kite surf e dopo otto giorni fa la denuncia … è strano” dimostra quello che tutti sanno: che la minigonna chiamava la violenza sessuale degli anni ’70 mentre gli sport acquatici, con le loro relative succinte mise sportive, la giustifica negli anni duemila.
Giovanni Bertuccio
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