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    UN LIETO FINE E TROPPI MISTERI – IL PICCOLO NICOLA TANTURLI È TORNATO A CASA, MA LA PROCURA DI FIRENZE HA APERTO UN FASCICOLO PER VALUTARE LE RESPONSABILITÀ DEI GENITORI: UNO DEGLI ELEMENTI ALLA BASE DELL'INDAGINE È IL RITARDO DI NOVE ORE PER DARE L’ALLARME E POI L’ALLONTANAMENTO DEL FRATELLINO APPENA UN ANNO PRIMA – E POI C’È QUELLA STRANA COINCIDENZA: LA SCOMPARSA È AVVENUTA LA NOTTE DEL SOLSTIZIO D'ESTATE CHE ALCUNE COMUNITÀ ECORURALI FESTEGGIANO NEL BOSCO…


     
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    Fabio Poletti per "la Stampa"

     

    nicola tanturli nicola tanturli

    La favola del bambino che si era perso nel bosco finisce che è quasi mezzogiorno. Nicola, 21 mesi, torna a casa dall'ospedale Meyer di Firenze dove ha passato la notte per precauzione, a bordo di un'automedica della Misericordia. Lo si vede sul sedile posteriore, nascosto da una copertina azzurra. E poi ancora, in braccio ad una vicina, con i pantaloncini blu e una magliettina gialla, i sandaletti su cui sono stati scritti fiumi d'inchiostro.

     

    Mamma Giuseppina che ha passato la notte in ospedale, è subito dietro con Giulio, l'altro figlio poco più grande, quattro anni appena. Ad aspettare sul sentiero davanti a casa, assediato da giornalisti e telecamere, papà Leonardo con una maglietta rossa e un sorriso grande così: «Nicola sta bene, è contento, è molto bello essere tutti insieme. È un sollievo enorme».

    nicola con la mamma e il papa' nicola con la mamma e il papa'

     

    Leonardo Tanturli ringrazia commosso tutti quelli che hanno partecipato alle ricerche. Poi vuole abbracciare il giornalista de La vita in diretta che per primo, mercoledì mattina, ha sentito la voce di Nicola perso nel bosco, a tre chilometri da casa. Il giorno dopo è anche il momento della ricostruzione di tutta la vicenda, dell'inchiesta conoscitiva aperta dalla Procura di Firenze contro ignoti, per accertare eventuali responsabilità dei genitori. Nessun fascicolo invece, almeno per ora, al Tribunale dei Minori. Papà Leonardo, dopo tutto quello che ha passato, si è rassegnato anche a questo: «Penso sia la prassi, si fa così, è normale». Poi fioccano le domande dei giornalisti su alcuni punti apparentemente non chiari.

     

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    A ricordargli la coincidenza della scomparsa del bambino con la notte del Solstizio d'estate che alcune comunità ecorurali festeggiano di notte nel bosco, scuote la testa a bollarle come fantasie prive di senso. C'è chi gli chiede ancora come sia possibile che Nicola sia stato ritrovato nel bosco con i sandali ai piedi, se era a letto dormire. L'ipotesi che il bambino se li possa essere infilati da solo non regge. Papà Leonardo, con grande pazienza si ripete per l'ennesima volta: «Mio figlio si era addormentato nel marsupio della mamma alle 18. Alle 19 e 30 lo abbiamo messo nel nostro letto matrimoniale, sopra la coperta, così com' era, con la maglietta i pantaloncini e i sandaletti, per un riposino. Lo abbiamo lasciato dormire ma a mezzanotte non lo abbiamo più trovato».

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    Qualcuno ha obiettato che l'allarme sarebbe stato dato troppo tardi, solo al mattino presto. Il papà di Nicola lo ha già spiegato: «Abbiamo sbagliato ma eravamo convinti che sarebbe tornato a casa da solo. Che si potesse essere addormentato e che al mattino lo avremmo ritrovato. Era già successo che si allontanasse, ma mai così a lungo e così lontano».

     

    È questo uno degli elementi alla base dell'indagine conoscitiva aperta dai carabinieri e dalla Procura di Firenze, un atto formale al momento ancora contro ignoti. Spiega uno degli investigatori: «Va tutto contestualizzato con la realtà locale. Stiamo analizzando il percorso che potrebbe aver fatto il bambino, al momento non ci sono situazioni particolari. Per noi la cosa più importante è che sia andato tutto bene». Attorno alla cascina ci sono le caprette chiuse in un recinto. I cento alveari che sono il sostentamento della famiglia sono sparsi per tre comuni. L'acqua arriva dal pozzo. L'energia elettrica da un impianto a pannelli fotovoltaici.

     

     

    Giuseppina Paladino Giuseppina Paladino

    Nicola è cresciuto qui, libero come un uccello. I medici dell'ospedale Meyer di Firenze che lo hanno visitato, dicono che i chilometri che ha percorso da solo nel bosco sono compatibili con il suo sviluppo fisico. Qualche tempo fa si era allontanato anche il fratellino Giulio. Lo aveva trovato un'ora dopo a cento metri da casa un contadino in un campo. Tutti particolari finiti nell'indagine conoscitiva dei carabinieri. Non risulta invece un fascicolo del Tribunale dei Minori. Né sono stati attivati i servizi sociali, come spiega il responsabile del settore del Mugello Michele Mezzacappa: «Al momento non abbiamo ricevuto segnalazioni. Se cercheranno il nostro supporto ci attiveremo».

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