enrico mattei 1
Una lettera inedita scritta il 19 settembre 1962 da Aldo Moro ad Enrico Mattei, presidente di Eni, nella quale il segretario della Dc gli chiedeva di dimettersi dalla presidenza della società. Poco più di un mese dopo, il 27 ottobre 1962, il bireattore che portava Mattei da Catania a Milano esplose nel cielo sopra le campagne di Bascape' (Pavia). La lettera, affiorata dall'archivio storico dell'Eni di Castel Gandolfo, è lo scrittore Giovanni Giovannetti, che sta lavorando a un libro su Mattei, sul settimanale della diocesi di Pavia, Il Ticino.
aldo moro
«Carissimo (...) Ho ancora meditato sulle cose che ci siamo detti nel nostro ultimo incontro e, naturalmente, sul peso del sacrificio che il partito ti chiede. A mente fredda e sulla base delle più compiute informazioni date fornitemi ho dovuto ancora concludere che è questa ancora la via migliore. Ogni decisione comporta certo uno svantaggio ed in esso, credimi, io metto in primissima linea il tuo disappunto, anzi il tuo evidente e comprensibile dispiacere.
Enrico Mattei
Lo noto e mi pesa molto. Ma, credi, nella situazione attuale non c'è di meglio da fare. La tua rinuncia contribuisce a consolidare una situazione assai fragile e spegne una polemica astiosa che ti avrebbe ancor più amareggiato, e con te le tue idee e le tue importanti iniziative. Sembra di perdere ed invece si garantisce e si consolida. Ho l'impressione che non si canterà vittoria. Aggiungi anche questa alle tue benemerenze; alla tua silenziosa fedeltà; al tuo servizio prezioso nell'interesse del paese. Grazie, caro Mattei, con i più affettuosi sentimenti. Aldo Moro».
foto in bianco e nero di aldo moro con dedica e firma asta eredita fanfani