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    UN MONDO DI AUTOLESIONISTI – IN TEMPI DI CORONAVIRUS, LA GENTE NON FA ALTRO CHE ALIMENTARE LE PROPRIE PSICOSI: NON È DI CERTO UN CASO CHE SI SONO IMPENNATE LE VENDITE DEL LIBRO “LA PESTE” DI ALBERT CAMUS, CHE HA FATTO REGISTRARE UN PIÙ 40% - MA C’È ANCHE CHI, IN MANCANZA DI VIRUS, SE LO CREA IN CASA “PLAGUE INC”: IL VIDEOGIOCO, RIMOSSO DAGLI APP STORE CINESI, È IL PIÙ SCARICATO…


     
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    Da “www.leggo.it”

     

    la peste di albert camus la peste di albert camus

    Ai tempi dell'emergenza coronavirus, si impennano le vendite di «La peste» dello scrittore francese Albert Camus (191-1960), apparso nel 1947. Appena pubblicato, il romanzo riscosse grande successo vendendo oltre 160.000 copie nei primi due anni solo in Francia, con traduzioni in decine di lingue. 73 anni dopo, «La peste» incontra un nuovo successo sempre in Francia ma anche all'estero, in particolare in Italia dove le vendite sono triplicate e il titolo si posiziona nella top ten degli acquisti online.

     

    Secondo Edistat, che cura le statistiche per il settore editoriale, come riferisce il quotidiano «Le Figaro», le vendite del romanzo sono sensibilmente aumentate dall'inizio del 2020. Così, tra gennaio e febbraio, le edizioni di «La peste» pubblicate dalla casa editrice parigina Gallimard hanno registrato un aumento eccezionale delle vendite, il 40% in più rispetto alla quantità normalmente venduta in un anno.

     

    albert camus albert camus

    Secondo il grafico prodotto da Edistat, le vendite hanno raggiunto il primo picco alla fine di gennaio - quando si sono registrati i primi casi di coronavirus in Francia - con circa 1.700 libri venduti. In confronto nel corso dell'intero 2019 nello stesso periodo erano state vendute poco più di 400 copie del libro di Camus. La tendenza è continuata a febbraio con 1.800 libri acquistati sempre in Francia. Anche in Italia il romanzo di Camus sta riscuotendo un rinnovato successo: è stato segnalato nei primi posti nelle classifiche del rivenditore online Ibs.it e su Amazon.it.

    coronavirus coronavirus

     

    Paolo Travisi per “www.ilmessaggero.it”

     

    In Italia, da almeno un paio di settimane, non conosce rivali: è il più scaricato. E non è affatto un caso, visto che consente di simulare la creazione di un virus letale da diffondere nel mondo per annientare la razza umana. Eppure “Plague Inc.”, nome del videogioco che in inglese significa “Peste”, è disponibile da otto anni negli store digitali per smartphone e tablet ma soltanto oggi entra tra le app messe praticamente all’indice perché sembra possa alimentare la paura sociale da Coronavirus.

     

    plague inc 1 plague inc 1

    La conferma del terrore che corre anche sul filo del web viene proprio dal paese dove è esplosa l’epidemia virale: “Plague Inc.” infatti è stato rimosso dall’App store per ordine dell’Ente Amministrativo per il Cyberspazio della Cina. «Iinclude contenuti illegali», queste le motivazioni riportate da Ndemic Creations, la società che l’ha sviluppato.

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    Proprio in Cina, dopo le notizie sulla diffusione del Covid-19 e la quarantena di migliaia di persone, il gioco ha subito un’impennata di download, fino alla decisione di eliminarlo dal mercato. 

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