Carlo Baroni per corriere.it
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Li ha sorpresi nel sonno e colpiti con un coltello. I due ragazzini si sono difesi e tentato la fuga per una salvezza impossibile. Il padre li ha raggiunti e uccisi. La tragedia si è consumata a Trebaseleghe nel Padovano. Le vittime sono Pietro e Francesca Pontin, 13 e 15 anni. Il padre Alessandro Pontin, 49, dopo il duplice omicidio si è tolto la vita con lo stesso coltello pugnalandosi mortalmente alla carotide.
Un delitto premeditato
Dietro il delitto premeditato ci sarebbero gli strascichi di un divorzio difficile. All’ex moglie, separata da cinque anni, Alessandro Pontin si rifiutava di pagare gli alimenti. Prima di togliersi la vita ha lasciato un biglietto: «Voglio essere cremato, spargete le mie ceneri». L’orrore di questa tragedia familiare ha sconvolto, in un silenzioso sabato pre-natalizio e di semi-lockdown, il piccolo paese del Nordest. Una villetta a due piani in via Sant’Ambrogio, mentre la madre delle due giovani vittime vive in un’altra casa, poco lontano.
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Non è ancora stato stabilito se il doppio delitto sia scattato sabato sera, mentre i fratelli si erano appena addormentati nella casa del padre, dove erano andati a passare il fine settimana, o ieri mattina presto.
Ma dalle prime ricostruzioni investigative emerge un particolare che rende la tragedia ancora più orribile: pare che i ragazzi abbiamo capito cosa stava succedendo, forse hanno visto il papà già con il coltello in mano e ne avrebbero intuito le intenzioni, e così avrebbero cercato infatti di fuggire. Ma Pontin è stato implacabile e ha raggiunto i due ragazzi, si è avventato su di loro e li ha accoltellati entrambi alla gola.
A scoprire i cadaveri è stato lo zio
Tutto è rimasto avvolto nel silenzio. La villetta è attorniata da altre abitazioni, e all’ingresso si accede tramite un piccolo cortile interno. Ma nessuno dei vicini avrebbe sentito urla o trambusto.
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A scoprire la tragedia è stato ieri in mattinata un fratello di Alessandro. L’uomo si è recato nell’abitazione, ha aperto la porta e si è trovato di fronte i tre cadaveri. Sotto shock ha chiamato i carabinieri, e di lì a poco la vicenda è venuta a galla in tutta la sua efferatezza.
Sul caso stanno indagando i carabinieri del Nucleo investigativo coordinati dal pm Sergio Dini. I militari sono stati molte ore sulla scena della tragedia per repertare ogni traccia utile. «È una vicenda di una tristezza infinita, non ci sono parole che permettano di commentare una tragedia come questa, sono sconvolta» ha detto la sindaca di Trebaseleghe, Antonella Zoggia, che tuttavia non conosceva le tre vittime. La madre avvisata dai carabinieri di quanto successo è stata colta da malore.
Il padre: falegname appassionato di filosofia olistica
Pontin, falegname, con la passione per la filosofia olistica e i massaggi orientali, aveva una nuova compagna. Sul suo profilo Facebook ha lasciato qualche post contraddittorio. «La vita siete voi stessi, se la vita è difficile da sopportare è perché è molto difficile sopportare se stessi».
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La citazione è di Carl Gustav Jung. Però c’è anche un messaggio di Osho Raineesh, un mistico e maestro spirituale indiano: «Tu non puoi essere altri che te stesso. Allora rilassati. L’esistenza ha bisogno di te così come sei». Alessandro Pontin gestiva anche una pagina di «salute e benessere» sui social che rifletteva la sua attività professionale. L’aveva chiamata «Il mondo riflesso».
Il 17 dicembre aveva pubblicato una foto del Buddha e un messaggio che letto adesso sa di presagio oscuro: «Ogni cosa giunge al suo tempo». Chi lo conosce dice che stava attraversando un periodo positivo dopo la dolorosa separazione, ma circolavano anche voci sui contrasti proprio per il mancato pagamento degli alimenti. Nessuno però poteva immaginare il furore che lo ha armato contro i suoi figli.