S. Ric per “La Stampa.it”
PAOLO EMILIO FALASCHI
Per Banca Monte dei Paschi l' iscrizione dell' ad Fabrizio Viola («fiducioso nella magistratura», perchè «abbiamo sempre operato in trasparenza») e dell' ex presidente Alessandro Profumo con l' accusa di falso in bilancio e manipolazione di mercato, è solo «un atto dovuto», una conseguenza dell' esposto presentato da uno dei piccoli azionisti alla procura di Siena e, soprattutto, della passata gestione della banca.
PROFUMO E VIOLA
Ma l' autore dell' esposto, Paolo Emilio Falaschi, ieri ha rilanciato chiedendo alla Bce di mettere Mps in amministrazione controllata, accusando gli stessi Viola e Profumo di essere stati informati dagli ispettori di Bankitalia, fin dai primi mesi del loro arrivo, nel 2012, dei problemi legati al bilancio per Alexandria e Santorini.
ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA
Proprio Falaschi, con Giuseppe Bivona, all' ultima assemblea di aprile, aveva chiesto ai soci un' azione di responsabilità contro l' ex presidente e l' ad: proposta bocciata dagli azionisti. Dopo l' esposto alla magistratura senese, che al termine dell' inchiesta ha trasferito tutto ai colleghi di Milano per competenza, il 27 luglio Falaschi ha inviato una prima lettera a Francoforte segnalando i problemi della banca, tra questi il fatto che «dei circa 48 miliardi di crediti deteriorati lordi» di Mps, solo la metà sarebbero coperti dalle riserve e, quindi, rimarrebbero «circa 24 miliardi, che certo non sarebbero coperte dall' aumento di capitale da 5 miliardi deciso da Mps.
DANIELLE NOUY
Al piccolo azionista, che aveva indirizzato la lettera direttamente a Daniele Nouy, presidente del Consiglio di Vigilanza, hanno risposto da Francoforte invitandolo a inviare anche altro materiale. Una richiesta che lui ha subito soddisfatto, con una seconda lettera, partita ieri, nella quale ribadisce la sua richiesta e sottolinea che, mentre Mps «ha diminuito le riserve per i crediti deteriorati», Profumo e Viola sapendo di Santorini e Alexandria «non potevano contabilizzarli» a conto economico nei bilanci Mps 2012-2013-2014 e anche nel 2015.
E ieri anche l' associazione Buon Governo Mps, che raccoglie piccoli azionisti senesi, ha scritto alla Bce chiedendo di verificare «se l' utile d' esercizio 2015» (388 milioni) comunicato dalla banca «non rappresenti una realtà artefatta».
MONTE DEI PASCHI
Mentre Viola ribadisce la necessità di distinguere quanto fatto dalla nuova gestione, rispetto a quella passata, il Codacons ha proposto per rilevare e salvare Mps una «cordata» guidata dal ministero dell' Economia come primo socio e partecipata da piccoli azionisti e dipendenti della banca. «Un acquisto in blocco delle azioni che in tutto costano meno di 500 milioni di euro, per passare così finalmente a una gestione non clientelare ma nell' interesse del territorio e del paese».