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    UN TSO PER TSITSIPAS (E ZVEREV) - SCENATE DA PSICANALISI ALLA ATP CUP – L’APOLLO GRECO DISINTEGRA LA RACCHETTA E COLPISCE PAPÀ APOSTOLOS, CAPITANO DELLA GRECIA, FERENDOLO AL BRACCIO. DAGLI SPALTI SCENDE MAMMA JULIJA: LO SGRIDA DAVANTI A TUTTI, COME AVESSE SEI ANNI. SCUSE PUBBLICHE? MACCHÉ - “ADESSO MI TOCCHERÀ RESTARE IN CAMERA, IN PUNIZIONE!” - LA CRISI DI NERVI DI ZVEREV CON INSULTI AL PADRE-COACH – VIDEO


     
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    Gaia Piccardi per il “Corriere della Sera”

     

    TSITSIPAS TSITSIPAS

    I cattivi ragazzi danno il peggio di sé down under , all' Atp Cup che promuove Serbia, Gran Bretagna, Russia e Australia alla Final Eight di Sydney e boccia l' Italia, vittoriosa 3-0 sugli Usa ma eliminata in base alla differenza set (Ps: si sentiva davvero l' esigenza di un evento a squadre che costringe a fare di conto quando l' essenza del tennis è l' eliminazione diretta? Bah...).

     

    I cattivi ragazzi, Alexander Zverev (22 anni) e Stefanos Tsitsipas (21), sono grandi abbastanza da accompagnare Roger Federer nella tournée sudamericana (Sasha) e da sbancare le Atp Finals (Stefanos) con il loro mostruoso montepremi (1.354.000 dollari) ma regrediscono a bambini isterici in Australia, dove entrambi avrebbero meritato una squalifica invece del buffetto dell' arbitro. Zverev sacrifica l' off season sull' altare della pubblicità mediatica delle esibizioni con il maestro svizzero, poi vola in Messico con la neo fidanzata Brenda Patea, modella tedesca di origini rumene di quattro anni più grande.

     

    Passa più tempo a postare foto su Instagram che a irrobustire il servizio e il papà-coach Alexander senior (stipendiato dal figlio) non può che dire signorsì. Poi atterra a Brisbane per l' Atp Cup e perde da De Minaur, Tsitsipas e Shapovalov infilando 29 doppi falli e subendo 12 break.

     

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    Ma non basta: fracassa la racchetta in preda a una crisi di nervi e insulta pesantemente il padre con le lacrime agli occhi sotto lo sguardo impotente di Boris Becker, capitano della Germania (per carità di patria qui taceremo della invereconda sfuriata di Fognini contro il padre Fulvio a Montecarlo nel 2014). «A fine stagione mi sono allenato meno rispetto al solito - spiega - e sul campo si è visto. La fiducia nel mio tennis è bassa. È necessario che io ritrovi il servizio, in un modo o nell' altro». E un comportamento all' altezza del ruolo e della classifica (n. 7).

     

    ZVEREV BECKER ZVEREV BECKER

    L' immagine di cartone di Stefanos Tsitsipas, il dio greco intellettuale che alle solite vacanze stereotipate del tennista (alle Maldive con una fidanzata da copertina) ha preferito un viaggio con amici in Islanda, si squaglia con Nick Kyrgios, l' avversario che lo manda ai matti. Il greco n. 6 perde il primo set e il lume della ragione: tornando verso la panchina disintegra la racchetta e inavvertitamente colpisce papà Apostolos, capitano della Grecia, ferendolo al braccio. Dagli spalti scende mamma Julija: lo sgrida davanti a tutti, come avesse sei anni. Scuse pubbliche? Macché: «Non era mia intenzione fargli male, è successo e basta - dice il reprobo -. Adesso mi toccherà restare in camera, in punizione!».

     

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    Mancano dodici giorni all' Australian Open ed è già tennis da psicanalisi. Aspettando l' avvento di Federer (lo svizzero sbarcherà con tutta la tribù direttamente a Melbourne), mentre Jannik Sinner esce subito dal challenger di Bendigo (6-3, 6-4 dal finlandese Ruusuvuori), Rafa Nadal e Nole Djokovic ricominciano la stagione vincendo e la sensazione, dietro i tre Immortali, è che la banda dei ragazzi terribili faccia una fatica del diavolo - ognuno per i suoi motivi - a mantenersi all' altezza delle aspettative. A costo di diventare cattivi.

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