vaccino contro eroina
Ruggiero Corcella per www.corriere.it
Allo Scripps Research Institute di La Jolla (California) - una delle più grandi organizzazioni indipendenti, senza scopo di lucro, al mondo che si concentra sulla ricerca nelle scienze biomediche - ci credono e ci stanno lavorando ormai dal 2013: creare un «vaccino» sicuro e efficace contro sia la dipendenza, sia l’overdose da eroina.
Sulla rivista Molecular Pharmaceutics , è stato adesso pubblicato il risultato di un’ulteriore fase dello studio che mostra come una nuova formulazione anti-eroina sicura nei modelli animali rimane stabile a temperatura ambiente per almeno 30 giorni. Di conseguenza, affermano i ricercatori, il vaccino sarebbe in dirittura d’arrivo per una valutazione anche sull’uomo. «Il vaccino contro l’eroina è un passo avanti nella valutazione clinica», afferma Candy S. Hwang, prima autrice dello studio e associata di ricerca presso il TSRI.
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Una strada ancora in salita
Fino ad oggi i vaccini sono stati impiegati per prevenire importanti malattie infettive, e l’idea che lo stesso principio possa essere utilizzato per scongiurare lo sviluppo di dipendenze verso sostanze d’abuso si sta discutendo da tempo nel mondo scientifico. Si parla di «vaccini» contro la nicotina, contro le metamfetamine, la cocaina o l’alcol ma la strada per arrivarci è tutt’altro che spianata. Già nel luglio scorso Kim D. Janda ( professore di chimica e membro dello Skaggs Institute for Chemical Biology presso il TSRI, alla guida del team che ha sviluppato la prima formulazione del vaccino contro l’eroina nel 2013 ) aveva fatto presente le difficoltà tecniche di un vaccino, prima tra tutte quella di riuscire a stimarne l’effetto sugli esseri umani. In aggiunta a ciò, per raggiungere l’effetto sperato è necessario indurre una risposta anticorpale considerevole.
Il vaccino sintetizzato da Janda funzionerebbe stimolando il sistema immunitario a produrre anticorpi che si legano all’eroina mentre è ancora nel sangue e in tal modo ne viene impedito (del tutto o fortemente ridotto) l’ingresso nel cervello; l’eroina non può così produrre l’insieme delle potenti sensazioni che spingono il paziente ad usare e continuare ad utilizzare la droga.
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A caccia di una formulazione «stabile»
La molecola dell’eroina non dà luogo una risposta anticorpale, in modo naturale, e quindi i ricercatori la collegano a una proteina che fa da vettore e che «segnala» così al sistema immunitario di iniziare a produrre anticorpi. Gli scienziati aggiungono anche un adiuvante per il vaccino, che aumenta la risposta immunitaria e lo rende più efficace. «Il nostro obiettivo era preparare un vaccino che potesse essere portato avanti nelle sperimentazioni cliniche — ha raccontato Candy S. Hwang — . Quindi stavamo cercando la migliore combinazione di “aptene” (la molecola dell’eroina), proteina “vettore” e adiuvante per mantenere il vaccino stabile per il trasporto e lo stoccaggio, ma comunque efficace» Per il nuovo studio, i ricercatori hanno studiato il funzionamento di 20 diverse combinazioni di proteine vettore / adiuvanti, e verificato anche se la formulazione migliore fosse un liquido o una polvere. I loro esperimenti sui modelli di topi hanno dimostrato che la migliore formulazione del vaccino conteneva una proteina vettore, il tossoide tetanico (TT, praticamente lo stesso usato per il vaccino antitetano) e come adiuvanti allume e CpG ODN (CpG oligodossinucleotide, un oligonucleotide sviluppato per applicazioni cliniche in numerose malattie).
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La scoperta che l’allume ha funzionato meglio come adiuvante è stata particolarmente significativa poiché l’allume è uno dei pochi adiuvanti usati nei vaccini già approvati dalla Food and Drug Administration statunitense. I ricercatori hanno anche scoperto che non c’e differenza nel modo in cui ha funzionato, tra le versioni liquide e in polvere di questa formulazione. Con questo nuovo studio, i ricercatori hanno dimostrato che il vaccino è sicuro ed efficace nei modelli animali, stabile in condizioni cliniche e dipendente da un adiuvante già approvato. Il prossimo passo è trovare un produttore per fare il vaccino su larga scala: «Riteniamo che un vaccino contro l’eroina sarebbe di enorme beneficio per le persone che hanno un disturbo da uso di sostanze a base di eroina ma hanno trovato difficoltà nel tentativo di smettere», dice Hwang.
Tassi di mortalità in aumento
Secondo il National Institute on Drug Abuse , 15.446 americani sono morti per overdose di eroina tra il 2000 e il 2016, e i tassi di mortalità sono in aumento. L’abuso di eroina è stato ulteriormente alimentato da un aumento degli studi sull’abuso di oppiacei da prescrizione che mostrano che gli utilizzatori di antidolorifici oppioidi hanno una probabilità 40 volte maggiore di abusare di eroina.
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