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    AIUTO' IL FIDANZATINO 17ENNE AD UCCIDERE IL PADRE A COLPI DI MACHETE - UNA 27ENNE DI ADRIA, PROVINCIA DI ROVIGO, E' STATA CONDANNATA A 21 ANNI PER CONCORSO IN OMICIDIO - FU LEI A PROCURARSI I DUE MACHETE UTILIZZATI PER IL PARRICIDIO, E SEMPRE LEI A TENERE I FAMILIARI LONTANI MINACCIANDOLI CON IL COLTELLO MENTRE IL RAGAZZO AMMAZZAVA IL PADRE - IL DELITTO SI E' CONSUMATO IN UN CLIMA DI VIOLENZA E DEGRADO, NELLA ROULETTE IN CUI VIVEVA LA FAMIGLIA DI ORIGINI SINTI E...


     
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    Francesco Camp per "il Messaggero"
     

    Parricidio a Adria Parricidio a Adria

    Fu lei a procurarsi i coltelli, poi rivolse una lama contro i famigliari del suo ragazzo, mentre quest'ultimo colpiva mortalmente il padre. Per questo la 27enne Annalisa Guarnieri, di Adria, è stata condannata a 21 anni di reclusione. Concorso in omicidio.
     
    Non fu lei a vibrare il fendente che uccise il 45enne Edis Cavazza, il 4 febbraio dello scorso anno, a Sant'Apollinare, alle porte di Rovigo nell'area che ospitava le roulotte della famiglia di origine sinti, ma è stata ritenuta comunque colpevole. A centrare l'uomo con un machete alla clavicola sinistra, provocando un'emorragia letale, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe stato il suo allora fidanzatino, all'epoca 17enne.
     
    IL CONTESTO Un parricidio consumatosi in un clima di violenza e degrado, come emerso chiaramente e drammaticamente da testimonianze ed atti d'indagine che hanno tratteggiato un quadro di estrema marginalità. La Corte d'Assise di Rovigo non ha riconosciuto nei confronti della 27enne l'aggravante della premeditazione, inizialmente contestata.
     

    Parricidio ad Adria 2 Parricidio ad Adria 2

    Nonostante questo, però, è stato sostanzialmente confermato tutto l'impianto dell'accusa formulata nei suoi confronti dal sostituto procuratore Maria Giulia Rizzo, che ha coordinato le indagini della Mobile rodigina: secondo gli investigatori non solo sarebbe stata lei a procurarsi due machete, uno dei quali ha colpito a morte Edis Cavazza, comprandoli in una tabaccheria il 26 gennaio, 9 giorni prima del fatto, ma avrebbe anche rafforzato l'intento criminoso del ragazzo spronandolo a reagire alle prevaricazioni del genitore, oltre a tenere a bada con una lama i suoi familiari che si trovavano in una delle roulotte, minacciandoli in modo che non intervenissero a dividere padre e figlio, nel momento in cui l'omicidio si è consumato.
     

    Edic Cavazza Edic Cavazza

    IL MAXI RISARCIMENTO Lo stesso pm Rizzo aveva chiesto una pena di 21 anni. La 27enne è stata condannata anche a pagare alla vedova e ai cinque figli minori della vittima, costituiti parte civile con l'avvocato Monica Violato del foro di Padova (mentre la sorella maggiore ha scelto di non farlo), un risarcimento di 1 milione e 800mila euro, pari a 300mila euro a testa.
     
    Il fidanzato, non ancora 18enne al momento del fatto, è a giudizio davanti al Tribunale dei minori di Venezia: qui è in corso l'udienza preliminare con rito abbreviato ed è stata accolta la richiesta del suo difensore, l'avvocato Alberto Zanner, di sottoporlo a perizia, per valutare maturità e capacità di intendere e volere. Il 9 marzo, sarà proprio il consulente a relazionare sulla perizia.
     

    Parricidio ad Adria 3 Parricidio ad Adria 3

    IN LACRIME La sentenza di condanna è stata letta dal presidente Angelo Risi alle 17.30, dopo due ore di camera di consiglio. L'imputata non è riuscita a trattenere le lacrime e, mentre la Corte si ritirava, ha chiesto spiegazione al proprio difensore, l'avvocato Sandra Passadore, singhiozzando ed appoggiandosi a lei, prima di essere portata via dagli agenti della polizia penitenziaria che l'hanno riaccompagnata nella casa circondariale femminile di Verona, dove si trova ormai da un anno.
     

    Annalisa Guarnieri Annalisa Guarnieri

    Insieme al compagno, infatti, erano stati fermati già tre ore dopo il delitto, a Ceregnano, davanti a casa di suo padre, non appena scesi dall'Opel Zafira della vittima, che avevano preso per allontanarsi dal luogo della tragedia. È stato un processo lampo, la prima udienza è stata appena il 17 dicembre scorso. La difesa è già pronta ad impugnare la sentenza: «Faremo sicuramente appello», ha commentato l'avvocato Passadore. 

    Parricidio ad Adria 4 Parricidio ad Adria 4

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