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    BRACCINO CORTO, SOFFERENZA LUNGA - UNA DONNA SCRIVE A NATALIA ASPESI: “MI SONO ACCORTA DI AVER SPOSATO UN AVARO E QUESTO FA DIVENTARE OGNI COSA DIFFICILE. FORSE MI ABITUERÒ, FORSE DEVO CAMBIARE IO…” - LA RISPOSTA: “L'AVARO FINISCE PER ESSERE TALE NON SOLO DI DENARO MA ANCHE DI SENTIMENTI. MI AUGURO PER LEI CHE SUO MARITO SIA SOLO PARSIMONIOSO, CHE È UN ATTEGGIAMENTO ANTICO E GENTILE: CON LO SPRECO INSULSO DI OGGI, SPENDERE CON OCULATEZZA, TORNA A ESSERE UNA VIRTÙ”


     
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    Lettera a “il Venerdì - la Repubblica”

     

    NATALIA ASPESI NATALIA ASPESI

    Sa come sono le trentenni di oggi: quando vanno a cena tra loro o con gli amici maschi, pagano ognuno per sé: a nessuna di noi viene in mente che gli uomini debbano pagare per noi, come era d'obbligo in passato, almeno così racconta la mia nonna. Io e le mie amiche per fortuna un lavoro lo abbiamo, e possiamo permetterci con parsimonia qualche serata spensierata in trattoria. Anche quando abbiamo cominciato a uscire da soli, io e Marco abbiamo continuato così, e poi anche quando ci siamo innamorati e quando ci siamo fidanzati. Alla fine ci siamo sposati, due anni fa.

     

    E in questo tempo di convivenza e condivisione vera ho scoperto una cosa triste: mio marito, bello, gentile, simpatico, innamorato, è avaro, di una avarizia che mi avvilisce. Non me ne ero mai accorta prima, è vero, qualche volta al momento di pagare si accorgeva di non avere il portafoglio, altre volte mi diceva non andiamo al ristorante, prepara due panini e andiamo a goderci la Luna al parco.

     

    AVARIZIA AVARIZIA

    Ma solo adesso ci ho pensato, adesso che lui fatica molto a dividere le spese di casa, che vuole vedere il conto del supermercato, che brontola se mi compro un nuovo golf, che non vuole più uscire con gli amici perché "stiamo meglio in casa". Ho cercato di affrontare l'argomento, scherzando gli ho chiesto: «Non sarai per caso avaro?». Lui mi ha risposto no, sono parsimonioso. Posso dire che vivere con un avaro fa diventare ogni cosa difficile, ma me ne accorgo solo ora: ho cominciato a non parlare più di soldi e se ci sono necessità in casa mi arrangio da sola. Ho capito che lui se ne accorge e fa finta di niente. Forse mi abituerò, forse devo cambiare io, non so.

     

    Risposta di Natalia Aspesi

     

    L'avarizia non so da dove venga, ma credo sia inguaribile; non ho mai conosciuto "parsimoniosi" che siano poi diventati generosi. Ho un caro amico in età, notoriamente ricco e solo, che ha sempre vicino cinquantenni belle e talvolta davvero affettuose, che lui regolarmente lascia perché teme che vogliano i suoi soldi. E magari è così, ma sempre meglio di una sospettosa solitudine, credo.

     

    AVARIZIA AVARIZIA

    Una giovane professionista di fama vuole pagare il meno possibile chi le tiene la casa in ordine: mi ha raccontato la mia collaboratrice, che cercava un lavoro anche al pomeriggio, di aver chiesto 10 euro all' ora per sentirsi rispondere «non avete ancora imparato ad abbassare la testa»: per un euro in più all'ora, 4 al giorno. In difesa dell'avaro che finisce per essere avaro non solo di denaro ma anche di sentimenti, penso che per lui anche offrire un caffè sia un gesto eroico e sofferto.

     

    Mi auguro per lei che il suo sospetto sia infondato, che davvero il suo amabile e, mi pare, ancora amato marito, sia solo parsimonioso, che è un atteggiamento antico e gentile: con lo spreco insulso di oggi, per cui spendere secondo le proprie possibilità è talvolta il solo valore della vita, non spendere, o spendere con molta oculatezza, torna a essere una virtù, un modo di dare valore ad altro che non sia l' inutile o il di più.

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