Nico Cristiani per www.scattidigusto.it
GIORGIA MELONI
A Roma, con Giorgia Meloni premier in pectore, stanno per cambiare insieme al governo i ristoranti cari al potere politico. Se il ristorante più amato da Mario Draghi è la Terrazza dell’Hotel Eden, con la vista che spazia dal Quirinale fino a Villa Borghese, e i menu del giovane chef Fabio Ciervo, altri locali reclamano la ribalta.
Nel nuovo power ranking romano dei ristoranti - e terrazze, club, bar, macellerie, pasticcerie - quali sono i nomi nuovi? Ieri Repubblica e altri quotidiani hanno tracciato il cambiamento. Cornetti ai Parioli, pranzi da Rinaldi, aperitivi con vista sull’Altare della Patria, cene nel ristorante più antico del mondo e dopo tutti al Sanctuary.
Ma vediamoli in dettaglio i luoghi che entrano di prepotenza nella classifica della visibilità capitolina. I 7 ristoranti più in vista di Roma quando Giorgia Meloni sarà premier.
giorgia meloni da rinaldi al quirinale
1 – RINALDI AL QUIRINALE
Prezzi medi: crudi di mare da 25 a 35 €; primi di pesce da 22 a 34 €; tagliolini con ½ aragosta 65 €; pescato di giornata 10 € a hg; tonnarelli amatriciana, carbonara o cacio e pepe 20 €; dolci da 9 a 15 €.
Le cene sono da Rinaldi al Quirinale, ristorante da 50 anni nella ristorazione romana senza grossi passi falsi. Sia in sala che in cucina; la cantina è piena di annate da Guinness. Dice la Guida Michelin: “è un locale che rifugge le mode con una cucina italiana preparata secondo tecniche di cottura classiche e con una linea gastronomica semplice, rassicurante e solida”.
GIORGIA MELONI
Parole relative al ristorante di Roma ma perfettamente adattabili alla campagna elettorale di Giorgia Meloni. È considerato il rifugio dei vip romani o di passaggio per la capitale, attirati dal grande banco del pesce fresco con acquario di crostacei vivi. A scorrere le foto su Instagram c’è da rifarsi gli occhi.
Meloni guida la pattuglia dei politici clienti del ristorante di Roma, a ruota molti militanti di Fratelli d’ Italia. Facile immaginare che verranno prese tra questi tavoli molte decisioni strategiche per il nuovo governo, compresa la sua composizione.
GIORGIA MELONI
Comunque, si vedono spesso anche Giuseppe Conte, il sindaco Gualtieri e Alfio Marchini. Tra gli attori sono passati di recente Giorgio Panariello in bermuda, Gabriel Garko e Raoul Bova. I calciatori sono habitué. Dai romanisti Paulo Dybala e Andrea Belotti al laziale Mattia Zaccagni con la compagna Chiara Nasti.
Ma Meloni a parte, Rinaldi, in via Parma, traversa di via Nazionale, è soprattutto il ristorante scelto in primavera da Ilary Blasi e Francesco Totti per negare l’imminente separazione. Le foto scattate nel locale avevano riempito riviste e quotidiani. Pochi giorni fa si è fermato a cena Sylvester Stallone. Tre le star straniere impossibile non citare l’elegante Rania di Giordania e persino Lionel Richie.
ristorante la campana paolo trancassini
2 – LA CAMPANA
Prezzi medi: Per un pasto composto da tre portate si spendono in media 30/35 €.
De La Campana, attività di famiglia di Paolo Trancassini, un fedelissimo, nonché deputato di Fdi, si dice che sia il ristorante più antico di Roma, fondato 500 anni fa dagli avi del ristoratore politico e citato addirittura da Goethe.
Trancassini, dopo aver respirato l’euforia della vittoria elettorale punta a essere riconosciuto dal Guinness dei primati come il titolare del ristorante più vecchio del mondo. La Campana, tra via della Scrofa e Piazza Nicosia, è l’alternativa ideale di Rinaldi al Quirinale, visto che le specialità del ristorante di Roma, care anche a Giorgia Meloni, sono terragne e tipicamente locali.
Tagliolini con alici fresche e pecorino, Coda alla vaccinara, Puntarelle in salsa di alici, Carciofo alla giudia. Inoltre, rispetto al più noto locale di pesce, può sfoderare una strategica terrazza con vista sull’Altare della Patria. Non è chiaro al momento se ricordare la cena del presidente francese Emmanuel Macron in visita privata nella Capitale, imbarazzi o inorgoglisca il titolare del ristorante.
maxela coppelle
3 – MAXELA’ COPPELLE
Prezzi medi: per mangiare alla carta si spendono in media 30/35 €. Primi piatti da 10 a 25 €; Tartare di Fassona piccola e grande 11 € e 20 €; Fiorentina di Chianina 6,5 € hg; Filetto di Fassona 25 €.
Piace a diversi leghisti che ci vengono spesso, anche se il vero habitué è Clemente Mastella. Parliamo del ristorante di Roma in cui Giorgia Meloni, primo ministro in pectore, ha segretamente pranzato con Letizia Moratti prima di Natale, ipotizzando, forse, chissà… la combinata prima donna premier e prima donna presidente della Repubblica.
Ristorante – macelleria, 4 sedi italiane, Maxelà è la dimostrazione che i fedelissimi di FdI amano la carne, specie bistecche e filetti di Fassona. Senza disdegnare il crudo, dai carpacci alle tartare, innaffiato da un gagliardo vino rosso.
terrazza glam
4 – TERRAZZA MONTI ALL’HOTEL GLAM
Prezzi medi: 45 €. Tartare di ricciola e pesca noce con marmellata al limone 20 €; Linguine all’astice e pomodorini 25 €; Ricciola scottata, crema di patate e mozzarelline croccanti 26 €; Panna cotta al passion fruit e sorbetto alla menta 10 €. Approvato dai nomi tutelari della destra capitolina e in particolare dai membri di FdI per le loro riunioni con aperitivo.
Il motivo è semplice, nella terrazza del ristorante con vista sul panorama di Roma, con l’Altare della Patria caro a Meloni all’orizzonte, si mangia e si beve oggettivamente bene. Cose semplici anche se un po’ costose: la triade della pasta romana (carbonara, amatriciana, cacio e pepe) in versioni alleggerite, carpacci e tartare, filetti e ricciole. Oltre ai drink, sempre gustosi da sorseggiare nelle terrazze panoramiche più gustose di Roma.
the sanctuary
5 – THE SANCTUARY (Eco Retreat)
Prezzo medio: 40/50 €
A proposito di aperitivi. Siamo in un bar ristorante romano identitario per la destra cara a Giorgia Meloni. Di fronte a quella che è stata la storica sezione del Msi con Fabio Rampelli alla guida.
Inoltre, particolare non secondario, si gioca in casa. Il proprietario è il dirigente del partito Pier Paolo Terranova, marito separato di un’altra fedelissima di FdI, Laura Marsilio, già assessore al Comune di Roma. Non per niente è spietata la selezione per entrare nel club in stile jungle sul Colle Oppio (ma c’è anche a Milano, Porto Cervo e Mykonos). Per l’aperitivo esotico o per il dopocena minimal entra solo la Roma che di giorno lavora e produce e la sera si rilassa e distrae.
La reputazione di piatti e piattini ispirati alla cucina asiatica o di proposte quali “Vegan Orgy” non è esattamente al top. Ma l’ambiente bello, tranquillo e senza eccessi, dove si balla ma a volume salva-timpani, guadagna il gradimento dei romani.
il cigno
6 – IL CIGNO
Prezzi medi: pasticceria mignon 50 € al kg; aperitivi e cocktail da 8 a 10 €; cornetti 2 €, caffetteria da 3 a 5 € Si dice che il bar pasticceria piccolo ristorante nel cuore dei Parioli a Roma sia “l’ufficio” preferito da Guido Crosetto, l’altissimo membro fondatore di FdI nonché ministro in pectore del primo governo Meloni. In via dei Parioli dal 1949, al Cigno le colazioni si consumano secondo intoccabile rito romano: una trentina di cornetti diversi, maritozzo con la panna, cappuccino con caffè Danesi.
Il bar è frequentato anche all’ora dell’aperitivo, per sorseggiare un cocktail ammirando la vita dell’ indaffarato quartiere dal dehors “riscaldato d‘inverno e fresco d’estate”.
macelleria bayslach
7 – MACELLERIA BAYSLACH
Prodotti: preparati di carne; guanciale di Amatrice; prodotti caseari, tagli di carne scelta. La specialità è la bistecca al pepe nero. Non è un ristorante di Roma ma Meloni, cresciuta vicino a Via Cristoforo Colombo e alla Garbatella, frequentava la macelleria di Roberto Bayslach prima ancora del 2013, quando il neo-fondato Fratelli d’Italia prendeva l’1,9%.
Forse la prima donna premier d’Italia frequentava la vecchia bottega dalla caratteristica insegna, fatta con graffiti e murales, quando ancora era la barista del Piper. O quando faceva da baby-sitter al primo figlio di Fiorello. Magari quando, più tardi, vendeva dischi a Porta Portese. Oggi Bayslach, al mercato Nomentano, è una macelleria gagliarda, dove la carne viene sottoposta a un processo di frollatura lungo 28 giorni per acquisire sapori dalle sfumature indimenticabili.