Da "www.tpi.it"
lyudmila r 1
Uccide il figlio con una padellata in testa e poi lo smembra in 70 pezzi.
Esausta delle angherie – Una donna di 63 anni ha deciso di ammazzare il suo stesso figlio perché costretta a subire a lungo il suo atteggiamenti tirannico. Lyudmila R è stata dichiarata colpevole dell’omicidio, ma le è stato risparmiato il carcere dopo che è riuscita a provare le violenze fisiche e psicologiche a cui era stata sottoposta.
la vittima 1
Dipendenza da alcool – Il Daily Mail riporta che la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe stata la tentata violenza sessuale a cui la donna ha dovuto difendersi. Il 42enne, ubriaco, l’avrebbe confusa per la moglie e ha così cercato di avere un rapporto sessuale con la sua stessa madre. La donna, che vive in Russia, ha provato a chiedere protezione alla polizia in diverse occasioni, ma nessuno l’ha aiutata fino a quando non si è fatta giustizia da sola.
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L’odore acre – A lanciare l’allarme sono stati i vicini che sentivano da qualche giorno un forte odore provenire dalle proprietà della donna. All’arrivo della polizia Lyudmila si è giustificata parlando di resti di carcasse della caccia, ma dopo le indagini gli agenti hanno trovato il corpo del figlio smembrato in vari sacchi dell’immondizia. A lungo ha provato a dare una versione diversa, poi ha ceduto: ha detto che il figlio era tornato a vivere da lei dopo che la moglie lo aveva mandato via di casa, che subiva continue violenze e che non ce l’ha più fatta a sopportarle.
la vittima 2
Le conseguenze – “Sono andata a comprare una sega elettrica, perché le mie mani erano doloranti e non potevo usare un coltello. Ho coperto il pavimento di plastica, poi gli ho tagliato le gambe, le braccia e la testa. L’ho sventrato, tagliato via il suo pene e tirato fuori gli organi interni”, ha raccontato agli agenti. Le è stato risparmiato il carcere ma per 23 mesi non dovrà abbandonare la città.
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