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    UNA MINCHIATA TIRA L'ALTRA - IL “LEONARDO” DI RAI1 INANELLA UNA SERIE DI FALSITÀ CHE LASCIANO AL TELESPETTATORE DI UNA TV GENERALISTA IL DIFFICILE COMPITO DI DISTINGUERE VERITÀ E FANTASIA: DALL’OMICIDIO DELLA SUA MUSA (MAI AVVENUTO) ALLA DESCRIZIONE FRUTTO DELL’IMMAGINAZIONE DI UN UOMO CUPO, COLPITO ALLA NASCITA DA UNA MALEDIZIONE, INCATTIVITO DALL'ABBANDONO, PRIMA MATERNO POI PATERNO, DETENTORE DI MILLE SEGRETI – GRASSO: “NEL TENTATIVO DI UMANIZZARNE LA FIGURA A VOLTE SI SCIVOLA NEGLI STILEMI DELLA SOAP…” - VIDEO


     
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    1 - «LEONARDO», IL MISTERO DI UN GENIO E IL RISCHIO DELLA SOAP

    Aldo Grasso per il "Corriere della Sera"

     

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    Costruire una serie sul genio del Rinascimento, sull' uomo che concepì l' arte e la scienza come attività armonicamente complementari nella perenne scoperta delle leggi della natura e di tutto l' universo è impresa titanica. Nel 1971 la Rai tentò un' operazione brechtiana, con lo sceneggiato di Renato Castellani, basato sugli scritti del Vasari.

    Giulio Bosetti era il narratore guida che conduceva per mano lo spettatore nei «luoghi» leonardeschi, lasciando poi a Philippe Leroy l' immersione storica e drammaturgica (meno interessante la serie «Da Vinci Demons», 2013-15).

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    Lux Vide propone ora una serie internazionale in otto episodi, «Leonardo» (un' alleanza fra Rai, France Télévisions e ZDF), creata da Frank Spotnitz e Steve Thompson e diretta da Dan Percival e Alexis Sweet (Rai1). Milano, 1506. Leonardo da Vinci (Aidan Turner) viene arrestato con l' accusa di avere avvelenato Caterina da Cremona (Matilda De Angelis). Dopo aver dichiarato la sua innocenza a Stefano Giraldi (Freddie Highmore), ufficiale del Podestà, Leonardo ricorda i suoi giorni da apprendista nella bottega di Andrea del Verrocchio (Giancarlo Giannini) dove incontra per la prima volta la modella Caterina.

     

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    Raccontare un genio non è facile e se è vero che molte sue opere sono rimaste incompiute perché non erano all' altezza che Leonardo si era prefisso, si capisce perché la serie debba continuamente fare i conti con l' inadeguatezza. Ogni episodio è incentrato su un' opera del Maestro, in quel difficile compito di raffigurare la relazione tra vita e opera d' arte, e nel tentativo di umanizzarne la figura (la condizione di figlio illegittimo, l' omosessualità, l' invidia degli altri allievi, il rapporto con Caterina) a volte si partecipa empaticamente al mistero del processo creativo, a volte si scivola negli stilemi della soap. Ma è inevitabile, il period drama vuole che la Storia si dipani in tante storie, una combinazione di fatti, sentimenti e rivelazioni.

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    2 - CUPO, MISTERIOSO E OMICIDA ECCO IL FALSO LEONARDO KOLOSSAL

    Michela Tamburrino per "la Stampa"

     

    Leonardo da Vinci come non lo abbiamo mai visto. E come non lo avremmo mai potuto neanche immaginare perché frutto di altrui immaginazione. Un Leonardo pop forse più vicino al gusto internazionale fatto di intrighi, crime e misteri. Un classico di Frank Spotnitz, lo sceneggiatore che già così si era regolato con I Medici. É partito ieri sera su Rai1 il kolossal televisivo, frutto di una coproduzione europea incentrato sulla figura di Leonardo. O meglio sulla figura romanzata del genio rinascimentale. La fiction si apre con il povero Leonardo recluso e accusato d' omicidio per aver ammazzato la sua musa ispiratrice e migliore amica, tale Caterina da Cremona.

     

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    Lo interroga un detective astuto. Da lì, per flashback si racconta la vita di un uomo descritto come cupo, colpito alla nascita da una maledizione, incattivito dall' abbandono, prima materno poi paterno, detentore di mille segreti. «Di tutto può essere accusato Leonardo fuorché di omicidio - sorride la direttrice del museo e della biblioteca leonardiana con sede a Vinci Roberta Barsanti -. Leonardo era uomo di relazioni, abituato a vivere a corte, prima da Ludovico il Moro, poi dai Medici e Roma dunque dal re di Francia, aveva sviluppato una conversazione amabile e profonda. Dunque, l' importante è che non ci siano fraintendimenti tra realtà e finzione». Leonardo è un pretesto ma il difficile sta nel distinguere il confine tra verità e fantasia, un lavoro che il telespettatore medio di una tv generalista non dovrebbe essere chiamato a fare.

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    Per fare chiarezza meglio affidarsi a quanto scritto dai biografi, il critico d' arte Giorgio Vasari che lo ritrasse nel 1550, Carlo Vecce, docente all' Università Orientale di Napoli, Giovanni Battista Venturi, filosofo italiano e la studiosa Lauretta Colonnelli. Anzi, quest' ultima, a tal proposito ha avuto modo di dire a Gigi Marzullo: «Non c' è nulla da inventare. La vita di Leonardo è un film da sola, soprattutto oggi che gli storici hanno ritrovato particolari e scritti sulla sua vita».

     

    Figlio illegittimo, certo, però mai abbandonato dal padre, molto amato dal nonno e soprattutto dallo zio Francesco che non avendo avuto figli maschi gli lascia la sua parte di eredità. Certo non ripudiato dalla madre Caterina perché «affetto» da maledizione. La madre lo svezza prima di andare sposa e si ritiene che abbia sempre mantenuto contatti con il figlio tanto da raggiungerlo a Milano, una volta rimasta vedova. Tanto da ispirare il ritratto della Monna Lisa, come sostenuto da Freud.

     

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    Inventata la protagonista Caterina da Cremona, suo amore e poi sua musa e migliore amica, interpretata in fiction da Matilda De Angelis, l' attrice che ha avuto modo di dire che, senza le invenzioni, «la storia di Leonardo sarebbe stata noiosa». Inventata lei e inventato l' omicidio che la riguarda, inventato il detective e l' orrore che i frati ebbero alla vista della prima bozza dell' opera da loro commissionata, L' adorazione dei Magi, capolavoro mai compiuto per altri motivi. Vero è l' arresto per sodomia e la scarcerazione, vero è Tommaso Masini che però si guardò bene dall' essere invidioso di Leonardo tanto da tradirlo a ripetizione.

     

    leonardo da vinci le proporzioni del corpo secondo vitruvio (l'uomo vitruviano). 02 568x600 leonardo da vinci le proporzioni del corpo secondo vitruvio (l'uomo vitruviano). 02 568x600

    Perché Leonardo era adorato dai suoi allievi e dai suoi amici ci tramanda Vasari. «Meravigliosamente dotato di bellezza, grazia e talento in abbondanza», era anche spiritoso, giocherellone, gran barzellettiere, mondano, attento alla moda e alla sua figura, eccentrico, generoso e vanitoso caratteristiche che tratteggiano una figura contemporanea più che moderna. Soprattutto, scrive Vecce, Leonardo aveva «una concezione modernissima dell' arte.

     

    Le sue opere in movimento venivano sviluppate dagli allievi». Quello che accadeva nella bottega di Andrea del Verrocchio dove Leonardo giovane si era formato e come la serie restituisce. Realmente esistita è Ginevra De Benci che Leonardo ritrasse ma senza il collerico intervento paterno come si racconta in fiction. E anche Bernardo Bembo che pare quel ritratto avesse commissionato, segue altre strade.

     

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    Forse nella ricostruzione in fiction c' entra The Economist che mette in crisi l' idea del genio supremo e accusa Leonardo di troppa curiosità e poca autodisciplina, caratteristica che lo porta a non completare i suoi lavori. Infatti la sua produzione artistica si limita a circa 20 opere ma sono molto di più quelle lasciate a metà per una complessità di personaggio qui solo sfiorato.

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