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    SOCIAL POMPINO COL CADAVERE! – TRE RAGAZZE BOLOGNESI PIZZICATE A SCATTARE FOTO IN POSE EROTICHE ALLA MOSTRA “REAL BODIES” A MILANO – RISCHIANO DENUNCIA PER ATTI OSCENI IN LUOGO PUBBLICO E VILIPENDIO DI CADAVERE – NELLA MOSTRA ESPOSTI 350 CORPI CONSERVATI CON LA TECNICA DELLA PLASTINAZIONE


     
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    Dal Corriere della Sera

     

    mostra real bodies mostra real bodies

    Tre ragazze bolognesi, poco più che ventenni, sono state cacciate dalla mostra «Real Bodies, scopri il corpo umano» per aver violato il divieto di scattare fotografie. Non solo: i selfie delle ragazze erano decisamente osè. Ora le tre rischiano - comunica la direzione della mostra - una denuncia per atti osceni in luogo pubblico e vilipendio verso i cadaveri, oltre che violazione del copyright della mostra. La mostra, con 350 fra corpi interi ed organi conservati con la tecnica della plastinazione, visto il successo di pubblico è stata prorogata fino al 19 marzo in via Privata Giovanni Ventura 15, in zona Lambrate.

     

    STRANO COMPORTAMENTO

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    Le ragazze erano piuttosto chiassose e fin dal loro ingresso hanno attirato l’attenzione di un addetto alla security, attaccando discorso con lui e chiedendogli il perché del divieto di fare foto. Una volta entrate, sono state notate da una professoressa di un liceo milanese mentre ridevano e facevano gesti «strani». L’insegnante, uscendo, ha avvisato il personale, e una guida inviata a controllare ha sorpreso le tre ragazze mentre si facevano fotografie e selfie in pose provocatorie, mimando gesti erotici e toccando i genitali di uno dei corpi plastinati nella sezione della mostra dedicata allo sport.

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    «Non abbiamo spostato nulla, solo qualche foto e una palpatina qua e là», si sono giustificate. La guida ha avvisato la security che, una volta ricostruito l’accaduto, le ha accompagnate all’uscita. «Siamo stati costretti a cacciarle dalla mostra seppure non avessero ancora terminato la visita - spiegano i vertici della società Venice Exhibition -. Fortunatamente hanno acconsentito a fornirci le generalità e a cancellare dai loro telefonini tutte le foto scattate di cui abbiamo copia, con la promessa che, se una soltanto di queste immagini, o altre di questo genere sfuggite al controllo, dovesse venir pubblicata nei social network o dovunque, ritraendo i plastinati all’interno della mostra, partirà una denuncia contro di loro che avrà conseguenze».

     

    «SCATTI INQUALIFICABILI»

     

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    A proposito delle immagini, di cui la direzione ha salvato copie per accertare eventuali danni ai corpi plastinati, il patron della mostra e titolare di Venice Exhibition Mauro Rigoni commenta: «Si tratta di una decina di scatti che non si possono commentare, immagini che hanno solo la scusa della simpatia e invece sono ad alta volgarità, addirittura mimando rapporti orali o chinate davanti ai corpi plastinati, scatti sui quali non possiamo certo soprassedere. Comportamenti che non ci saremmo aspettati da ragazze all’apparenza tranquille, foto che consideriamo inammissibili per una mostra che, lungi dalla spettacolarizzazione, punta invece sul contenuto scientifico, mettendo certamente a nudo le potenzialità del corpo umano attraverso l’indagine anatomica, ma solo per amor della scienza».

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    Invece di scusarsi, le amiche bolognesi hanno continuato a ridere «con molta sfrontatezza, per nulla imbarazzate, quasi alterate. Motivi per cui non escludiamo provvedimenti», conclude la direzione.

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