Fulvio Bufi per corriere.it
Il video circola in Rete già da qualche giorno. La data precisa in cui avviene la scena, registrata con estrema chiarezza dall’ impianto di videosorveglianza dell’ufficio centrale delle Poste, è il 9 gennaio. L’uomo sceglie a caso la donna da aggredire. Non la conosce, la segue lungo le scale che collegano la centralissima piazza Matteotti con via Monteoliveto, le si avvicina alle spalle e la colpisce con un violento schiaffo al volto. Tanto violento da farla cadere ma soprattutto da provocarle un trauma che in ospedale hanno giudicato guaribile in dieci giorni. Le immagini mostrano poi l’aggressore che ritorna sui propri passi e si allontana correndo.
napoli uomo prende a pugni le donne
Rilanciato dal quotidiano online Fanpage, il video ha fatto rapidamente il giro dei social, e altrettanto rapidamente si è scoperto che un episodio analogo era avvenuto il giorno precedente in via Vittoria Colonna, nel quartiere Chiaia. Stesse modalità di aggressione, stessi effetti con ricorso alle cure mediche, stessa descrizione dell’autore — giovane ma non adolescente, piumino azzurro, jeans chiaro e zainetto sulle spalle — ma nessuna traccia video. Entrambi gli episodi sono stati denunciati alla polizia, ma finora l’uomo non è stato rintracciato.
Gli inquirenti ritengono che si tratti di una persona con problemi psichici, e tendono quindi a escludere l’ipotesi che le aggressioni rientrino in una sorta di gioco demenziale. Del giovane con il piumino azzurro e lo zainetto circola anche una immagine, tratta da un frame del video, in cui il suo volto è abbastanza riconoscibile. A Napoli la vicenda sta suscitando una certa preoccupazione perché è chiaro che l’autore di queste aggressioni agisce all’improvviso, e non ha remore a colpire in pieno giorno e in luoghi affollati. Quindi è davvero difficile riuscire a prevenirne le mosse.
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Nell’inevitabile dibattito scatenatosi sui social (dove vengono segnalate altre aggressioni per le quali, però, non risultano denunce) c’è stato anche chi ha avanzato la proposta di fissare un premio di mille euro per chiunque fornisca notizie utili all’identificazione. In pratica sarebbe una sorta di taglia, ma va precisato che non c’è nessuna iniziativa concreta in tal senso, tantomeno da parte di organi investigativi o comunque istituzionali.