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Ebbene sì, signori. La plastic doll di turno a scaldare gli animi del web è italiana, da Peveragno per l’esattezza, un piccolo comune di 5 mila abitanti nascosto tra le Alpi piemontesi (provincia di Cuneo). Il suo nome è Fulvia, o Fulvio Pellegrino, “coming out” come transgender nel 2000.
Dopo più di quarant’anni di segreti e bugie, tra una famiglia ultra religiosa e un matrimonio etero, Fulvia ha deciso di annunciare al mondo i suoi orientamenti sessuali in modo plateale, concedendosi operazioni chirurgiche da 70 mila euro, tra quattro potenziamenti al seno, centocinquanta tra labbra e lifting, liposuzioni e così via.
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Aveva soli quindici anni, quando realizzò di essere transgender. Ma la paura verso la famiglia estremamente religiosa (il padre lavorava nel clero), la costrinse a tenere al segreto i suoi sentimenti: “Vivevo con la mia famiglia che aveva una mentalità ristretta e molto religiosa. Non ho mai manifestato la mia volontà, sarebbe stato impossibile con mio padre. Aveva avuto tre figli maschi e così doveva essere”.
Il segreto tormentato rimase tale anche quando incontrò Marisa, 32 anni fa. Subito dopo il matrimonio, Fulvia iniziò a visitare i locali gay e sperimentare abiti da donna nel garage: “Mi sentivo intrappolata nel mio corpo. Mi nascondevo in garage, e mi vestivo e truccavo come una donna. Non ho mai mostrato quel lato di me perché mi vergognavo”.
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Fulvia mascherava la sua agitazione esasperando in pubblico la sua mascolinità, acquistando armi da fuoco e auto costose. Racconta: “È difficile crescere con un corpo che non è il tuo. Fai di tutto per mascherarti, giochi a calcio, bevi birra, acquisti 4x4 e vai a sparare. Ma lo sai che è una maschera e hai bisogno di buttarla via per diventare quello che sei.”
Finalmente, 16 anni fa, Fulvia non facendocela più a nascondere la sua lotta e confessò a Marisa di voler intraprendere la transizione. “Ovviamente mia moglie è rimasta lì per lì stranita, non è stato facile da accettare. Ma oggi siamo come due sorelle. Viviamo insieme, discutiamo, ma non siamo più come marito e moglie.”
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I genitori fecero più difficoltà ad accettare la realtà: “Mio padre chiese a Marisa di firmare un documento per mandarmi in un istituto psichiatrico per farmi cambiare idea”.
Nonostante le turbolenze in famiglia, Fulvia cominciò a perseguire la sua idea di look ideale con estrema perseveranza. “Voglio assomigliare a Allanah Starr, un trans porno star americano”.
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“Non sono soddisfatta del mio corpo perché non è ancora perfetto. La perfezione è un'altra cosa”.
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