1. PUNTO A FAVORE DEI SOCI UNICREDIT NELLA DISPUTA CON IL CDA SU GHIZZONI
Andrea Greco per “la Repubblica”
ghizzoni palenzona
Il 9 febbraio il cda di Unicredit lo salvò, con la «piena fiducia» all’amministratore delegato Federico Ghizzoni, che aveva già dato disponibilità a farsi da parte dopo che da mesi alcuni soci forti accarezzavano l’idea di un ricambio. «Peccato», sembra avesse sospirato la moglie del banchiere piacentino. Tuttavia la turbolenza sul titolo della banca non è passato, come i dubbi del mercato sul bisogno di altro capitale, dopo che a fine marzo il Cet1 è ridisceso a 45 punti base dalla soglia minima chiesta dalla Bce.
PRESENTAZIONE NUOVO MESSAGGERO PALENZONA ANDREA RONCHI FEDERICO GHIZZONI FOTO TOIATI
Così lunedì i soci forti di Unicredit hanno chiesto e ottenuto un «mandato esplorativo» perché il presidente Giuseppe Vita trovi soluzioni per migliorare la governance. Dietro le quinte i soci forti (c’erano le Fondazioni Caritorino, Cariverona e Carimonte, gli arabi di Aabar, Caltagirone, l’esponente del mercato Lucrezia Reichlin, che sembra possa candidarsi a una futura presidenza) si sono doluti per due ordini di fattori.
BIASI PALENZONA
Uno è l’efficacia dell’azione risanatrice del management del gruppo, emersa dai tanti dossier perfezionati più a parole che nei fatti - tipo la cessione della banca in Ucraina, quella della in Austria o l’asse con Santander su Pioneer, al palo da un anno.
Goccia nel vaso, la garanzia data alla Vicenza sul suo aumento di capitale, che poi ha dovuto garantire il fondo Atlante.
lucrezia reichlin
L’altro fattore di scontento riguarda la composizione del consiglio di Unicredit, sempre meno allineato alle indicazioni dei soci forti, e ricco di membri indipendenti, molti dei quali stranieri, che in modo poco costruttivo (a dire dei soci) ne ostacolano gli indirizzi. Ne potrebbe sortire un rimpasto consiliare: con nomi più allineati ai soci a partire da Paolo Biasi, tornato papabile avendo lasciato la presidenza di Cariverona.
Ma il gioco grosso riguarda lo stesso Ghizzoni, peraltro uomo d’onore non incline a restare a dispetto dei “santi”. Per evitare rischi di instabilità bisogna far presto: peccato che la soluzione non ci sia. Per questo Unicredit medita di dare mandato a un cacciatore di teste per trovare un nuovo capo, meglio se italiano, con esperienze internazionali, stimato dalla Bce e dal mercato.
montezemolo ad abu dhabi 3
2. UNICREDIT:AKROS, A PREZZI ATTUALI AUMENTO DILUITIVO PER SOCI
(ANSA) - Un aumento di capitale di Unicredit (escluso più volte dall'ad, Federico Ghizzoni) ai prezzi correnti di mercato sarebbe altamente diluitivo per gli azionisti. La lettura è di Banca Akros in un report all'indomani del vertice sulla governance tenutosi nella sede dell'istituto mentre il titolo è sui livelli di febbraio (quota 2,8 euro, -44% da inizio anno). Gli analisti rilevano anche che un cambiamento al timone potrebbe rilanciare il gruppo.
giuseppe vita
Capitalizzazione e governance della banca sono tornati sotto i riflettori dopo il salvataggio sistemico messo in campo per la Popolare di Vicenza attraverso il fondo Atlante. Timori che non sembrano essersi sopiti anche dopo la trimestrale diffusa la scorsa settimana, chiusa con un calo dell'utile a 406 milioni ma sopra le attese degli analisti.
FEDERICO GHIZZONI E GIUSEPPE VITA
Quel che più preoccupa il mercato sembra essere il livello di capitale con il Cet1 ratio transitional pro-forma che si attesta a 10,50% (-23 punti base trimestre/trimestre). Sul tema, Banca Imi evidenzia che una ricapitalizzazione sarebbe mirata a rafforzare la base di capitale, che offre attualmente un buffer limitato (25 punti base) sui requisiti Srep.