BTP
Fabio Pavesi per Dagospia
Credere all’Italia in questo frangente così difficile, il più difficile dal Dopoguerra? A parole tutti lo dicono. Ma tra i proclami e i fatti passa la differenza.
E allora come giudicare la mossa di Jean Pierre Mustier che imperterrito, pur nel pieno della tragedia della pandemia, ha continuato anche nei primi mesi di quest’anno a limare la quota di debito pubblico che la seconda banca italiana possiede nelle sue casse?
mustier
Nei dati del primo trimestre il peso del BTp in portafoglio è sceso di ulteriori 900 milioni, portando il totale complessivo a 45,9 miliardi. Una strategia che non si è fermata di fronte al duro contraccolpo dell’epidemia e che è perseguita da tempo da Mustier. Allineare, secondo lui, i pesi dei titoli di Stato dei vari paesi in cui opera UniCredit.
jean pierre mustier con elkette versione disegno
Il che ha voluto dire, per Mustier, alleggerire di fatto l’Italia. Solo negli ultimi 12 mesi, UniCredit si è liberata di 10 miliardi di titoli di Stato italiani.
Il portafoglio in Btp era di 56 miliardi nel marzo del 2019 ed era di 58 miliardi a fine 2018. Un taglio secco del 20% dell’esposizione sull’Italia, non poca cosa.
Certo la strategia non è quella di vendere, ma di non rinnovare i titoli che vanno a scadenza, ma il risultato finale non cambia.
Meno tricolore italiano nelle casse della seconda banca del Paese. Del resto pare che l’operazione sia concentrata solo sull’Italia.
unicredit
Il peso complessivo dei debiti sovrani era ed è di 112 miliardi. Non si è mosso. La tagliola è scesa di fatto sull’Italia che pesava per oltre il 50% del portafoglio e ora è al 41%.
Già ma come si calcola il peso giusto del debito da tenere in pancia dei vari Paesi? Oggi UniCredit possiede poco più del 10% del totale dei Btp detenuti dal sistema bancario italiano, ma possiede quote di marcato del 20% e ha attivo che è un terzo di tutta l’industria bancari.
jean pierre mustier e francine lacqua con elkette l alce peluche di mustier
È lui sottopesato, o sono gli altri troppo pieni di BTP? L’idea di sganciarsi dalla patente di italianità è una fissa del capo-azienda.
Una strategia dichiarata più volte da Mustier che non vuole legare troppo la banca al debito sovrano dei Paesi, e più volte si è lamentato che la sottovalutazione di Borsa del titolo è legata alla italianità eccessiva di UniCredit, così percepita dal mercato. Logica coerente quindi. Ma se Mustier non ama il rischio Italia, perché proprio ieri ha dichiarato che il debito italiano non deve far paura poiché è sostenibile? Mustier, uno e bino?
Mustier