Francesca Galici per ilgiornale.it
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Lo scontro sul Green pass continua a tenere banco a Cartabianca, il programma del martedì sera di Rai 3. Bianca Berlinguer nella sua trasmissione cerca di aprire la discussione su un ampio spettro, analizzando la situazione da più punti di vista con esperti e giornalisti con idee differenti sul tema. Tra gli ospiti fissi del programma di Rai 3 c'è Massimo Galli, responsabile del reparto Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano. Nella puntata di ieri, nel corso della discussione è stato trasmesso un servizio che aveva come protagonisti alcuni medici non vaccinati. Tra loro, uno non ha avuto remore nel mostrarsi alle telecamere mentre un altro ha preferito realizzare l'intervista di spalle, con il cappuccio e con la voce modificata per non essere riconosciuto.
La convinzione della non vaccinazione da parte dei due medici intervistati da Cartabianca è insita nel breve tempo di sviluppo e produzione dei prodotti che vengono utilizzate in questo momento per contrastare il coronavirus. "Ho notato due punti deboli di questi vaccini. Il primo è la durata. Danno un'immunità di 5/6 mesi, qualcuno dice 8 mesi. Il secondo sono le varianti, e io sono un medico, posso avere dei dubbi sull'efficacia? Trovo di una violenza estrema costringere un medico a fare una terapia nella quale non crede. Se ne può uscire con la vaccinazione ma non credo che questi vaccini attuali ci porteranno fuori", dice il medico che non si è voluto rendere riconoscibile.
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"Non mi fido di quello che c'è in questi vaccini, perché è una sperimentazione e io non faccio da cavia. Mi sto documentando e ho visto che non c'è nessuna certezza. Il vaccino normalmente, per portarlo a compimento, va dai 7 a 10 anni. Dopo pochi mesi è uscito un vaccino e ci vengono a dire che è sicuro? Tra 10 anni se mi dimostreranno che è sicuro sarò disposto a farlo ma adesso no. Ci sono tantissimi farmaci che sono efficaci contro il Covid, basta saperli usare", ha dichiarato Roberto Bucchianeri, medico chirurgo sospeso perché non vaccinato.
Appare come un controsenso la posizione di due uomini di scienza che si dicano scettici su un vaccino che, attualmente, è stato inoculato quasi 6miliardi di volte con una percentuale di reazioni avverse gravi molto bassa. Ed è proprio sulla contraddizione dei termini che si è alterato il professor Galli, nell'ascoltare la posizione dei suoi colleghi in merito alla bontà dei vaccini attualmente disponibili.
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"Uno che addirittura si mette col cappuccio perché non ha il coraggio di assumere apertamente le sue posizioni e quell'altro che è un vero pozzo di ignoranza. Non lo conosco, per carità, ma fa due affermazioni che sono risibili. Per 10 anni di sperimentazione avremmo dovuto attendere 100 milioni di morti. Poi non è assolutamente così per nessun farmaco o vaccino. Avremmo dovuto aspettare e avere 100 milioni di morti per compiacere i dubbi di questo signore", afferma Massimo Galli, evidentemente innervosito dalle affermazioni dei suoi colleghi.
"Se non ci fosse la prova provata di quello che questi vaccini stanno facendo in termini di limitazioni, sia delle infezioni, che dei decessi e dei ricoveri, se fossimo in una situazione di un vaccino che non funziona benissimo e che dà effetti collaterali molto maggiori, un minimo di dibattito sarebbe da aprire. Se parla di farmaci che risolvono benissimo il problema, vuol dire che questo signore non ne ha curato uno", ha concluso Massimo Galli.
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