- CAIRO ARRUOLA FORZE FRESCHE
ANTONIO SCURATI
SCURATI E PANSA
Davide Casati per il “Corriere della sera”
Un grande arrivo. E un grande ritorno. Nei prossimi giorni, il Corriere della Sera aggiungerà alle sue firme quelle di Antonio Scurati e di Giampaolo Pansa: due tra le voci che più hanno dimostrato la capacità di raccontare e interpretare, nel profondo, il nostro Paese, la sua realtà politica, la società che lo anima.
giampaolo pansa
Per Scurati - nato a Napoli 50 anni fa, docente universitario alla Iulm di Milano, saggista e romanziere - il legame con il quotidiano di via Solferino è molto profondo: «Il mio primo ricordo», spiega, «è quello di mio padre che, tornato dal lavoro, si immergeva in quei fogli inchiostrati che erano, per lui, l' affaccio sul mondo. Noi, ancora bambini, lo intuivamo: e sopra quelle pagine c' era la testata del Corriere ».
URBANO CAIRO
Lo scrittore - che per quella testata ora si occuperà di temi che spazieranno dall' attualità alla società, dalla cultura alla politica - è reduce dalla vittoria del premio Strega con il suo ultimo lavoro, «M. Il figlio del secolo»: un caso letterario, il primo volume di una impegnativa trilogia dedicata alla figura di Benito Mussolini (il secondo romanzo è atteso per il 2020).
«E iniziare a collaborare con questo giornale, che ha attraversato due secoli di vita del Paese e il cui archivio è stato fondamentale per ricostruire la vicenda narrata in M.
antonio scurati a pugno chiuso dopo la vittoria del premio strega
», spiega «mi fa provare quasi un senso di vertigine. In qualche modo, è come entrare nella storia che ho raccontato come romanziere».
Una storia - quella del fascismo - cui Giampaolo Pansa ha dedicato studi (sin dalla tesi di laurea), articoli, volumi: una vita. Per il giornalista - nato a Casale Monferrato nell' ottobre del 1935 - quello al Corriere sarà un rientro, dopo il quinquennio 1973-1977. «Credo di essere il cronista che ha lavorato per più giornali: ma sono ancora qui, a rompere le scatole», ride al telefono. «Proverò a raccontare quello che ho visto, del mondo, in via Solferino e da via Solferino».
giampaolo pansa
Pansa è uno dei cronisti e dei commentatori più noti ai lettori italiani: dal 1961 - quando ottenne il suo primo contratto giornalistico, alla Stampa - a oggi ha raccontato come nessuno (e come nessuno ha fustigato) la società e la politica del nostro Paese. Lo ha fatto scovando scoop (a partire dallo scandalo Lockheed), inventando locuzioni e nomi entrati di diritto nella storia (uno per tutti: la «Balena bianca»), intervistando i protagonisti (al Corriere , e a Pansa, Enrico Berlinguer consegnò le frasi con le quali chiariva che non desiderava l' uscita dell' Italia dalla Nato) e descrivendo il «bestiario» (altra sua invenzione lessicale) della nostra scena politica.
GIUSEPPE CONTE URBANO CAIRO
La sua rubrica - che apparirà due volte al mese, a partire da domani - promette di