Ernesto Menicucci per il “Corriere della Sera”
virginia raggi beppe grillo a porta a porta
La gaffe di Silvio Berlusconi, il video di Beppe Grillo che cammina sulle acque, le contestazioni a Ravenna a Matteo Renzi. Comizi, appelli, manifestazioni: la campagna elettorale per le Comunali (domenica al voto 1.342 città, 13 milioni di elettori, tutta l'attenzione su Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna) si chiude con le ultime scintille e gli ultimi tentativi di convincere gli indecisi. Per Matteo Renzi, ieri in Emilia-Romagna (sotto le Torri con l' uscente Virginio Merola) e Napoli (con Valeria Valente), «questa campagna non è importante per il governo ma per i sindaci. Per il governo conta il referendum e lo vinciamo».
matteo renzi giuseppe sala
Ma è anche evidente che gli oppositori giudicano le Amministrative un test sull' inquilino di Palazzo Chigi. La «piazza» dove questa dinamica è più evidente è Roma, con la sfida dei Cinque Stelle al Pd, che prova a risalire la china (con Roberto Giachetti) dopo Mafia Capitale e dopo la rovinosa «caduta» di Ignazio Marino. M5S chiude a piazza del Popolo, senza Beppe Grillo (che manda un video e un messaggio) e con la Raggi che, di fronte a circa 5 mila persone («piazza semivuota», dicono dal Pd), attacca direttamente il premier: «Ha detto che se vinco al primo turno si dimette».
BERLUSCONI MARCHINI
Sul palco, Dario Fo, Claudio Gioè e Claudio Santamaria, che improvvisa una versione aggiornata di «Nun te reggae più» di Rino Gaetano. Luigi Di Maio ricorda Gianroberto Casaleggio, e la folla grida «onestà». Virginia si fa quasi spavalda: «Li asfaltiamo». Oggi, nel giorno del silenzio elettorale, la candidata grillina sarà a Trento con Fassino: «Nessuna furbata, vado a parlare di periferie», si giustifica. Giachetti «punge»: «Non farà campagna? Se vabbé... Mica parla delle periferie della Luna...». «Bobo» ha scelto una chiusura itinerante, in scooter.
DE MAGISTRIS RENZI
In una piazza, ad attenderlo, Maria Fida Moro (figlia di Aldo) con la maglietta di Totti.
Mentre Raggi è a piazza del Popolo, Silvio Berlusconi è ad Ostia, nel territorio commissariato per mafia, con Alfio Marchini e una serie di cantanti Anni 80 (Ivana Spagna, Pupo, Fausto Leali). Il Cavaliere, che domenica voterà a Roma (è la prima volta, dopo la condanna subita), lancia l'imprenditore («se va al ballottaggio lo vota anche il Pd») e «diserta» Milano dove c'era la chiusura di Stefano Parisi, limitandosi ad una telefonata che però fa imbufalire gli alleati meneghini.
IGNAZIO LA RUSSA
Berlusconi, infatti, esordisce: «Sono qui con Alfio Marchini». E Ignazio La Russa, FdI, prontissimo replica: «Qui non parliamo di Marchini...». A Roma, infatti, Salvini e Fratelli d'Italia puntano su Giorgia Meloni.
Maurizio Lupi e Gabriele Albertini cercano di distrarre La Russa, che però sbotta: «Neanche in un film... Qui, dove serviva, Berlusconi non c' è». Salvini è ancora più graffiante: «Ha preferito andare a perdere a Roma». Meloni ironizza: «Al ballottaggio andranno Marchini e Bertolaso», il candidato forzista che si è poi ritirato.
Roma e Milano sono (politicamente) lontanissime: nella Capitale ci sono due sinistre (l' altra è quella di Stefano Fassina) e due destre; sotto la Madonnina, tutto il centrodestra è con Parisi, mentre Beppe Sala si porta sul palco Giuliano Pisapia, sindaco uscente.
MARCO SARRACINO VALERIA VALENTE MICHEL DI PRISCO (FOTO OMNINAPOLI)
A Napoli, con Valente, scende in campo Renzi che va all' attacco di Luigi de Magistris, il primo cittadino che punta alla riconferma: «C' è chi parla di fare la rivoluzione, chi passa il tempo ad attaccare tutti. Ma il tempo delle chiacchiere è finito: Napoli ha davanti un futuro pazzesco. Se andiamo al ballottaggio si riparte da zero a zero». «Giggino» è sarcastico: «Siamo contenti che la città sia affollata, che ci sia anche il premier... Io sono sindaco delle istituzioni e di strada, a volte bisogna far sentire la propria voce».
Gianni Lettieri, centrodestra, è convinto: «Vado al ballottaggio e stravinco». A Torino, la sfida è tra Piero Fassino (Pd) che chiude con un aperitivo in strada e Chiara Appendino di M5S («la città deve cambiare»). Domenica notte, i primi verdetti.