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    VALE TUTTO (ANCHE IL CULO) - ROSSI LO PRECEDE E LORENZO ROSICA E SE LA PRENDE CON LA JELLA - VALENTINO: ''MI SEMBRA IRRISPETTOSO NEI MIEI CONFRONTI TIRARE IN BALLO LA SORTE. ANCH’IO QUANDO GLI ARRIVO DIETRO, POTREI TROVARE 20 SCUSE PER VOLTA”


     
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    Matteo Aglio per “la Stampa”

     

    Lorenzo impreca contro la mala sorte, Rossi se la ride sornione dopo avergliela fatta un’altra volta. Jorge era stato il più veloce sull’asciutto nelle prove e sul bagnato in gara, ma non gli è bastato per vincere. Quando la pista ha incominciato ad asciugarsi dopo la pioggia il maiorchino è andato in crisi, lasciando spazio prima a Pedrosa e poi a Valentino.

     

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    Dani in un certo senso ha restituito il favore al Dottore dopo averlo battuto due settimane fa ad Aragon, trascinandolo a Motegi nella sua rimonta. «Senza lui a farmi da traino non so se sarei riuscito a riprendere Lorenzo», lo ha ringraziato il Dottore. Sono arrivati 4 punti, che in questo fine di stagione sono una quantità enorme e portano il bottino di Rossi a 18, quando rimangono ancora 3 gran premi da disputare.
     

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    La matematica non dice tutto, perché il maiorchino era furente per avere buttato al vento un’altra occasione buona. Se l’è presa con la sfortuna, «ho fatto solo un errore quest’anno, quando sono caduto a Misano. Negli altri casi si sono intromesse circostanze esterne» ha detto, riferendosi ai guai col casco in Qatar e alle volte in cui la pioggia gli ha scombinato i piani. Valentino prima ha ascoltato le sue rimostranze, poi ha sbottato: «Mi sembra irrispettoso nei miei confronti tirare in ballo la sorte. Anch’io potrei trovare delle scuse quando gli arrivo dietro, almeno 20 per volta». 
     

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    Botta e risposta
    Fino al Giappone i due compagni di squadra non si erano quasi sfiorati con le parole, ma il Dottore non si tira indietro. «Potrei direi che ho fatto una gara intelligente ma forse sono stato solo fortunato», ha continuato. Il fuoco non è ancora divampato, ma le braci stanno cominciando a riscaldarsi. Il manico del coltello ora è nelle mani dell’italiano che, per diventare campione, potrebbe accontentarsi della piazza d’onore nelle rimanenti gare anche se Jorge le vincesse tutte.

     

    «Non mi è mai piaciuto fare certi calcoli in carriera, molto raramente si avverano – ha avvertito -. Voglio ancora battere Lorenzo, ma sicuramente è importante sapere di potersi accontentare se ce ne sarà bisogno». È un lusso che il maiorchino non si può permettere.

     

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    «Mi interessa solo vincere le ultime tre gare, come ho fatto nel 2013. Credo che il campionato dipenda solo da me», è andato all’attacco. In verità i numeri dicono che non basterebbe, a meno che non arrivi un aiuto dagli avversari, siano marchiati Honda o Ducati.
     

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