Adelaide Pierucci per “il Messaggero - Cronaca di Roma”
valerio del grosso
Ha chiesto perdono davanti alla Corte, ma con la convinzione di non meritarlo. Erano giorni che Valerio Del Grosso il ventenne accusato dell' omicidio di Luca Sacchi rimuginava in carcere con quali parole implorare perdono «per aver sparato e ucciso» anche se, a suo dire, «senza volerlo» e senza sapere cosa stesse facendo. Quel momento è arrivato ieri quando ha chiesto la parola davanti alla Corte di Assise e reso spontanee dichiarazioni.
«Chiedo perdono anche se so di non meritarlo», ha premesso Del Grosso, «Sono consapevole di avere distrutto la vita di Luca, un ragazzo come me. Sono consapevole di aver distrutto la sua famiglia. So di aver distrutto anche la mia vita e quella di mio figlio. Ma non era mia intenzione uccidere».
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«Non volevo sparare. Non so perché è partito il colpo», ha precisato, «Era la prima volta che tenevo in mano una pistola. È avvenuto tutto in pochi secondi e in un momento di grande concitazione. C' è stata una colluttazione tra Luca e Paolo Pirino, perché Pirino aveva strappato via lo zaino di Anastasia Kylemnyk. Ho sentito delle persone arrivare alle mie spalle. Era buio. All' improvviso è partito quel colpo».
Del Grosso ha tenuto a puntualizzare anche di non aver rubato i settantamila euro contenuti nello zaino di Anastasia per acquistare droga: «Lo zaino era vuoto», ha detto, «C' erano solo 250 euro nel portafogli. Sono i soldi che ho utilizzato per stare in albergo. Il mio soggiorno là potrebbe aver fatto pensare a una fuga. Ma non era mia intenzione scappare. Volevo solo abbracciare per l' ultima volta mio figlio prima di consegnarmi».
LE ACCUSE
valerio del grosso
Dell' omicidio del 23 ottobre scorso ai Colli Albani, Del Grosso (difeso dall' avvocato Alessandro Marcucci) risponde di omicidio volontario, in veste di esecutore materiale, assieme all' amico Paolo Pirino, che lo avrebbe spalleggiato.
Sul banco degli imputati anche Marcello De Propris accusato, insieme al padre Armando di aver fornito la calibro 38 usata per il delitto, mentre Anastasia Kylemnyk, fidanzata di Luca Sacchi, si trova nella doppia posizione di parte civile e di indagata per la questione legata allo scambio di droga da cui sarebbe poi scaturito l' omicidio.
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Con una serie di testimonianza ieri l' accusa ha ricostruito lo scenario della nottata finita nel sangue. «Ho sentito lo sparo e mi sono girato di scatto. Il ragazzo era a meno di otto metri da me per terra», ha dichiarato Massimo Leardini, l' uomo che primo ha allertato i soccorsi.
«Ero là quando all' improvviso ho sentito il colpo di pistola. Quando mi sono voltato ho visto il ragazzo a terra (ossia Luca, ndr) e un altro che poi ho capito fosse Del Grosso, che in tutta calma si è rimesso la pistola in tasca, si è girato, ci siamo guardati in faccia e se n' è andato senza correre, passeggiando come se nulla fosse accaduto».
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Dalla tranquillità dello sparatore «ho pensato che si fosse trattato di un regolamento di conti» ha spiegato il testimone, «Mentre la ragazza piangeva mi sono avvicinato al ragazzo. Aveva un foro alla nuca».
Tra i testimoni anche gli amici del fratello minore di Luca Sacchi, tra cui alcuni minorenni. Due ragazzi, nel corso della deposizione hanno raccontato anche di Anastasia.
Uno ha riferito di averla vista colpita da una bastonata. Un particolare che però l' altro non ricordava.
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