Vittoria Puledda per “Affari & Finanza - la Repubblica”
andrea bonomi
Sembra una maledizione. Dopo nemmeno sette anni i villaggi Valtur approdano di nuovo ad una procedura concorsuale. Coinvolgendo, stavolta, anche un nome blasonato nel mondo del private equity, l' Investindustrial di Andrea Bonomi, che aveva rilevato la società nell' aprile 2016 investendo, a vario titolo, un centinaio di milioni.
Scelta ben poco felice: già nell' ottobre 2016, pochi mesi dopo l' acquisizione, i conti dei villaggi erano in rosso per 62,32 milioni, a fronte di un mini-utile di un milione e 625 mila euro nell' anno precedente. Il bilancio della resa, quello dell' ottobre scorso, mostra perdite quasi pari al fatturato, 80 milioni, di cui 60 straordinarie. In questa manciata di numeri si nasconde il problema di Valtur: i conti non girano. Intanto tra venditore e acquirente sono volate le carte bollate.
Franjo Ljuljdjuraj
L'imprenditore veneto-montenegrino Franjo Ljuljdjuraj (insieme ad una società della Popolare di Vicenza, nel frattempo uscita di scena) aveva venduto le sue quote alla Valtur group targata Bonomi, conservando il 10% della società post acquisizione. Ma alla fine ha incassato una minima parte in contanti e ha perso il 10% perché non ha seguito a suo tempo l'aumento di capitale varato dalla gestione Bonomi. Morale, ha chiamato in tribunale la Valtur group per inadempienza contrattuale. Quest' ultima alla prima udienza, nel luglio 2017, ha risposto con una richiesta di risarcimento danni per 70 milioni.
ANIMAZIONE VALTUR
Non è l'unico scontro in tribunale, tra i due. In questo caso la materia del contendere fa capo a Oil (Obiettivo Italia lavoro). La cooperativa, principale fornitrice di servizi di gestione dei villaggi, è stata dichiarata fallita nell' ottobre del 2016. La curatela fallimentare ha fatto partire un lungo negoziato con Valtur spa, la società operativa, relativamente a servizi prestati negli esercizi 2012-2015 (quando i villaggi erano prima in amministrazione straordinaria ex lege Marzano e poi di proprietà Orogroup, dove Ljuljdjuraj era in maggioranza).
Alla fine Valtur spa transa e sborsa 15,6 milioni "a saldo e stralcio" della transazione. La mossa successiva, all' inizio del 2018, è che la società operativa promuove un' azione di responsabilità nei confronti di Ljuljdjuraj in quanto amministratore precedente della Valtur.
valtur marina di ostuni
Entrambi i procedimenti sono appena iniziati, saranno i tribunali a dire chi ha ragione. Nel frattempo, per i villaggi Valtur è di nuovo tempo di guai. Per i lavoratori, per i fornitori (che vantano quasi 70 milioni di crediti) e per i proprietari delle strutture alberghiere e ricreative. Sul primo, il Tanka village (dell' Enpam, in un fondo gestito dalla sgr Antirion) si è già arrivati alla risoluzione del contratto. La struttura - che rappresenta circa il 20-25% del fatturato Valtur - potrebbe essere data in gestione - a un altro soggetto nazionale - entro la fine di maggio.
Dorme probabilmente sonni meno tranquilli Cdp. Non è la prima volta che la mano pubblica, sotto varie forme, si intreccia con quella di Valtur, fin dai tempi della fondazione.
valtur marilleva
La Cassa ha comprato a metà novembre scorso i tre resort di Ostuni, Marilleva e Pila. Prezzo della transazione (investimenti successivi a parte) 43,5 milioni.
Una strana sorte, quella dei tre resort, destinati a passar di mano più volte, nemmeno si giocasse a Monopoli: nel dicembre 2005 era stata Pirelli Re (poi in parte confluita in Prelios) a comprare da Valtur quattro villaggi turistici, i tre in questione e in più Nicotera, per un valore di 103 milioni, lasciandoli in gestione allo stesso tour operator.
Sta di fatto che Bonomi, appena approdato in Valtur (anzi contemporanemente) ricompra da Prelios per 43,7 milioni gli stessi resort; tempo una manciata di mesi e Valtur, già in forte difficoltà, vende (con una gara) i tre villaggi a Cdp, per la stessa cifra.
Finora i canoni di affitto sono stati regolamente pagati, ma adesso la procedura concorsuale cambia le carte in tavola: la legge consente di bloccare i canoni e procedere alla risoluzione dei relativi contratti.
Valtur
Ma questa è una storia tutta da scrivere. La richiesta di concordato in bianco, su cui dovrà pronunciarsi il giudice, prevede che la società abbia un tempo minimo di 60 giorni, massimo di 180 per presentare un piano di risanamento. Di sicuro, anche se Bonomi volesse continuare nell' avventura - cosa non scontata - ci sarà un forte dimagrimento di Valtur e un taglio cospicuo dei debiti verso i fornitori (sempre che questi accettino la proposta concordataria). L' estate è alle porte. Ma difficilmente splenderà il sole sui villaggi Valtur.