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    MIRACOLO A MILANO: DURANTE IL LOCKDOWN, CON IL 30% DELLE EDICOLE CHIUSE, ''VANITY FAIR'' SI INVENTA UN FESTIVAL DI STORIE IN QUARANTENA VIA INSTAGRAM (PIÙ DUE MILIONI DI CONTATTI) E TRIPLICA LE VENDITE IN EDICOLA ARRIVANDO A +78% TRA OPERAZIONI DI BENEFICENZA, COPERTINE D’ARTISTA E INTERVENTI DI GRANDI AUTORI - DIETRO, L’AD FEDELE USAI, E IL DIRETTORE MARCHETTI E I SUOI VICE PAGANI E LUCCHINI. ''LA TRADIZIONALE SEPARAZIONE TRA LE DIVERSE PIATTAFORME È DEFINITIVAMENTE SUPERATA'' - IL TESTO DI MANUEL VILAS


     
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    VANITY FAIR, BOOM DI COPIE

    Silvia Antonini Per Daily Media

     

    copertina vanity fair copertina vanity fair

    Paradossalmente, la clausura imposta per fronteggiare l'epidemia di Covid-19 sta spingendo le diffusioni in edicola, nonostante il ricorso massiccio all'informazione online e alla comunicazione digitale. Il fenomeno investe Vanity Fair, il settimanale di Conde Nast Italia che da quando il Paese e in lockdown esce temporaneamente con una periodicita quindicinale. Il numero #losonoMilano dell’11 marzo 2020, primo uscito dopo la chiusura per l'emergenza ha registrato una crescita del 62,49/0 delle vendite rispetto all'anno precedente(in Lombardia e stato distribuito gratuitamente anche negli. ospedali, ndr); quello successivo del 25 marzo, intitolato #iocisono il cui ricavato e stato devoluto all'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ha avuto un incremento del 78,5%.

     

    «Abbiamo scoperto che questa emergenza ha spinto la gente a ricercare la qualita, le storie e l'aderenza alla realta che stiamo vivendo. Ci siamo detti: non alimentiamo la paura, ma raccontiamo questa situazione alla nostra maniera e cerchiamo di guardare sempre oltre, sfruttando tutti i mezzi a nostra disposizione: giornale, sito, social».

     

    Da ieri e in edicola il nuovo numero dedicato ai sogni,con la copertina rielaborata da Dane Shue della Saatchi Gallery che ritrae John Lennon, mentre il numero precedente, di cui non sono ancora disponibili le performance di vendita, riportava un'opera di Francesco Vezzoli che ritraeva la bandiera italiana.  Il direttore di Vanity Fair Simone Marchetti spiega le ragioni di questi risultati: «II lockdown rappresenta per noi una accelerazione del processo di trasformazione da magazine a network, attivato gia da tempo, con la consapevolezza che la tradizionale separazione tra diverse piattaforme e superata. Quando lavoriamo alla realizzazione del numero lo pensiamo gia declinato sui vari mezzi video,social, web, cartaceo».

    EMMA MARRONE SIMONE MARCHETTI EMMA MARRONE SIMONE MARCHETTI

     

    Un esempio di questa sinergia lo offre l’esperimento effettuato in occasione dell'uscita di #iosonoMilano:  i lettori potevano scaricare una gif con una mascherina che potevano applicare alla propria foto profilo social per condividere la loro solidarieta con il nostro Paese. «Questa idea e stata ripresa da tante persone tra cui celebrita internazionali rafforzando il messaggio e anche spingendo all'acquisto tanto e vero che con i numeri successivi  il pubblico e tornato a comprare.

     

    C'e una grande farne di informazione, ma non la si soddisfa piu con il solo prodotto cartaceo, bensi con un network di offerte». La modalita di pubblicazione ogni due settimane dovrebbe- terminare a giugno, ma la periodicita dipendera anche dai temi, «se meritano di rimanere in edicola piu tempo».

     

    simone marchetti simone marchetti

    Benche i rapporti umani siano insostituibili in generale,e nel lavoro editoriale in particolar modo, il digitale ha dimostrato di essere uno strumento indispensabile di lavoro ma anche di nutrimento per le relazioni in un momento d forzata separazione fisica. Sul fronte dell'offerta digitale, Vanity Fair ha registrato — con i tre numeri del lockdown fino a oggi — oltre 10 milioni di impression e un livello di engagement di 4,5 milioni di pe'sone. L'edizione "Quarantine" del Festival "Vanity Fair Stories"in onda su Instagram con i racconti delle celebrities che si confessano al pubblico del settimanale ha raggiunto quasi 2 milioni di contatti: «II format prende una forma contemporanea che manterremo oltre questa emergenza.

     

    Abbiamo scoperto una nuova modalita,semplicemente mettendoci in ascolto dei bisogni dei lettori e siamo riusciti a catturarne altri». Crescono gli abbonamenti digitali grazie all'operazione di download gratuito "Vanity Fair for you"(+15.600) e Vodafone (+37mila).Grazie al nuovo modo di pensare al giornale «abbiamo raggiunto una platea internazionale e numeri incredibili, e evidente che non torneremo indietro — continua Marchetti - Questi risultati sono frutto della lungimiranza dell'amministratore delegato Fedele Usai, della sua visione modernista capace di abbracciare il cambiamento e il rischio. Inoltre devo ringraziare la nostra squadra, con la redazione e i vice direttori Malcolm Pagani e Cristina Lucchini, che ha capito quali sono le sfide da affrontare».

    malcom pagani, francesca airoldi, simone marchetti e fedele usai malcom pagani, francesca airoldi, simone marchetti e fedele usai

     

    Se i numeri precedenti sono stati dedicati a Milano, all'Italia,a coloro che stanno combattendo questa lotta globale in prima linea e alle imprese italiane, il nuovo numero di Vanity Fair, in edicola da ieri 22 aprile parla di sogni. Il settimanale ha chiesto ad alcuni grandi interpreti del nostro tempo di leggerne lo spirito e di trasformarlo in visone, in futuro,in prospettiva. Scrittori come Andre e Manuel Vilas, musicisti come Claudio Baglioni, stelle del cinema come Pierfrancesco Favino e Alice Rohrwacher e altri protagonisti delle arti e dell'impresa hanno disegnato le loro raccontando un tempo inedito, scrivendo in prima persona e immaginando un mondo nuovo in cui niente sara come prima.

     

    Un mondo in cui superare la riflessione di Hegel «Tutto cio che l'uomo ha imparato dalla storia e che dalla storia l'uomo non ha imparato niente» e non dissipare la lezione nascosta in queste settimane di dolore, passione e speranza.

     

     

     

    Manuel Vilas per ''Vanity Fair''

    francesca airoldi malcom pagani fedele usai simone marchetti francesca airoldi malcom pagani fedele usai simone marchetti

     

    Ormai sappiamo che la vita e pranzare con un amico in terrazza, andare in libreria, prendere il sole, vedere un film al cinema, perdersi in una strada sconosciuta, prendere un treno. Per questo, quando la vita tornera, le chiederemo meno cose. Ricordo ora i ristoranti pieni di allegria e di gente, i matrimoni, le feste, i viaggi in autobus, in aereo, in metro.

     

    Ho nostalgia dei saldi, di tutti i negozi e i mercati di Spagna, il mio grande paese, il mio povero paese torturato e umiliato.

     

    vanity fair francesco vezzoli vanity fair francesco vezzoli

    Quando tutto questo finira, credo che non daremo mai piu un bacio privo di significato. Tutti baci saranno baci potenti, forti, enormi, sexy e selvaggi. Quando la vita tornera, mi scoprira bello ed elegante, come sempre. Quando tornera, perche lo fara, mi trovera con un sorriso benevolo sulle labbra. Perche la vita tornera. E io usciro in strada con le mie scarpe nuove.

     

    La prima cosa che faro sara andare a trovare gli amici.

    Faro un lungo viaggio. Oppure corto. Non importa. Semplicemente, saliro in macchina e andro in spiaggia e faro il bagno in mare. Continuero a scrivere libri. E ogni volta che avro una presentazione in libreria, di uno dei nuovi libri che scrivero nel futuro, mi godro il contatto con la gente e con i lettori.

    Ho scritto un piccolo dizionario composto di tre parole:

     

    ALLEGRIA:

    La vita prima dell’isolamento. La vita dopo l’isolamento. Esiste anche un’allegria tormentata: la vita durante l’isolamento.

     

    LETTERATURA:

    Un fantasma intelligente, appassionato, sensibile, piacevole ed educato che ti aiuta a sopportare l’isolamento.

     

    cristina lucchini cristina lucchini

    ROMANZO:

    Uno dei volti piu famosi che usa il fantasma della letteratura per presentarsi ai tuoi occhi durante l’isolamento.

    Imparero a memoria questo dizionario di tre paro- le. E lo ricordero sempre, ogni volta che cadro nella tentazione di dimenticare i giorni passati in preda alla paura del coronavirus.

     

    Non dimentichero di quando i giorni erano tutti uguali, quando non riuscivo a distinguere la giornata di ieri da quella di oggi, quando non mi era possibile di- stinguere il venerdi dal lunedi. Perche la cosa migliore della vita e proprio questa: avere giorni diversi, ognuno con il suo nome. Il lunedi, il martedi, il mercoledi, il giovedi, il venerdi, il sabato e la domenica: tutti completa

    mente diversi.

     

    Non dimentichero nemmeno queste altre parole: tuta, pigiama, televisione, carne congelata, padella, Skype, lavatrice, barattolo di lenticchie, convento, spazzolone, barattolo di peperoni, pentola, cucina, scatoletta di tonno, perche queste sono le parole delle persone chiuse nelle loro case. Queste erano le parole del coronavirus.

    Ne dimentichero mai il breve tweet che ho pubblicato il 28 marzo 2020 sul mio account Twitter, che dice: «Non si puo scrivere in mezzo a questo orrore. Ci provo tutti i giorni, e non ci riesco, perche per scrivere la vita deve essere intera».

     

    Spero che la gente si renda conto che la liberta e parte integrante della salute. Perche un corpo sia sano deve potersi muovere sotto la luce del sole, deve parlare con altri corpi, deve poter baciare e poter dire «ti amo».

     

     

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