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    VASCO OLIMPICO - L’OMAGGIO DEL “KOMANDANTE” A MARCO PANNELLA: “UN GRANDE UOMO CHE NON AVEVA PAURA” - LA "MEJO" BATTUTA SUL "BLASCO" IN UN LIBRO DEL FOTOGRAFO DEL ROCKER: “SONO CHRISTIAN. NON CE L’HO, ALTRIMENTI TE LA DAVO” - VIDEO


     
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    Francesco Persili per Dagospia

     

    VASCO ROSSI VASCO ROSSI

    Che fine ha fatto il Roxy bar? Ha lasciato spazio a Facebook. Vasco Rossi si diverte a giocare con le parole di “Vita spericolata”. I luoghi di incontro sono cambiati. Tutti, tranne uno: lo stadio. All’Olimpico per la seconda serata del suo poker di date romane, si rinnova la liturgia rock del “Komandante” tra chitarre tiratissime e sonorità metal. La “vascofilosofia” resiste al tempo, ai cambiamenti, agli amori finiti, alle illusioni perdute, e anche alla “ola”, sverniciando il mito di Steve McQueen e “il sogno di una vita come quella dei film”.

     

    Sono passati quasi 30 anni dal concerto al Palaeur del 1987 che fu raccontato anche da un musicarello non memorabile (“Ciao ma’”), il rocker di Zocca nella Capitale si muove ormai come nel giardino di casa. Dopo l’uno-due iniziale con “Lo show” e “Lo vedi”, scherza: “Roma nun fa’ la stupida stasera”. E poi regala al pubblico dell’Olimpico “Deviazioni”, inno contro i facili pre-giudizi e la falsa morale, che figura anche nella colonna sonora del film di Carlo Verdone, “Stasera a casa di Alice”. Nuovo cinema Vasco.

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    In questo mondo di gente pronta a uccidersi, a salvarci arriva “Un gran bel film”, con il richiamo a “Vita spericolata” e all’immancabile Steve McQueen. Esplosioni acustiche e suggestioni cinematografiche. L’Armageddon fantascientifico è servito con “Sballi ravvicinati del terzo tipo”, brano ispirato al film di Spielberg uscito nel 1977. Senti che bel vento.

     

    “Un senso”, minitrattato di filosofia in musica nato dopo aver letto il romano di Margaret Mazzantini, “Non ti muovere”, è finito nella colonna sonora dell’omonimo film diretto da Sergio Castellitto, e in un discorso del cardinale Dionigi Tettamanzi nel 2008. Sacro e profano. Domani arriverà lo stesso, intanto meglio godersi l’attimo.

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    “Il vero nemico è la paura”, scolpisce Vasco Rossi che omaggia il suo “alter ego politico”, Marco Pannella: “Un grande uomo, puro e generoso, onesto e sincero, che non aveva paura”. Ovazione e gran finale con la necessaria “Albachiara”. Sugli spalti spariscono le differenze di età e si celebra l’eterno miracolo di Vasco, “l’uomo che riesce a fare del padre un complice del figlio”, come scrive il giornalista Christian Tipaldi, fotografo del Komandante, nella pubblicazione “Vasco all Areas”. Nel libro c’è il racconto spassosissimo dell’incontro con il “Komandante” all’Olimpico durante il tour del 1996: “Ciao Vasco, io sono Christian. Senti, io non ce l’ho, altrimenti te la davo, ci puoi giurare”...

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