Andrea Laffranchi per il “Corriere della Sera”
VASCO ROSSI 65
Vasco riaccende la luce della musica. Doppio clic. C'è una nuova versione con il feat di Marracash per «La pioggia della domenica», uno dei brani dell'ultimo album «Siamo qui». Esce venerdì e le rime del rapper sono inserite nel racconto vaschiano. E per l'occasione il rocker rilancia il concertone di Trento con cui il 20 maggio aprirà il suo tour e che è anche il primo grande appuntamento di quella che (anche se tecnicamente sarà ancora primavera) è l'estate della ripartenza della musica.
Il brano con Marra ha uno scopo benefico e i proventi vanno a Save the Children, Ong che si occupa di tutela dell'infanzia in queste settimane impegnata in Ucraina. «Mi piace Marracash - dice Vasco -. È nato ai tempi del rap ma ha la penna del cantautore».
Nei mesi scorsi il rapper gli aveva chiesto di poter campionare «Gli angeli» per un brano del suo album, e da lì la collaborazione si è allargata. «Ne è venuta fuori un'autentica contaminazione con un senso artistico: Marra ha centrato perfettamente lo spirito ironico e frustrato della canzone, con un suo testo originale e coerente».
il concerto record di vasco rossi a modena nel 2017
Il rapper commenta così: «Ho sempre ritenuto Vasco uno dei più grandi poeti del '900, uno che ha insegnato a tutti a scrivere canzoni tridimensionali e per questo è il mio personale autore preferito di sempre». Marra si appunta la medaglia. Vasco è artisticamente un solitario. Non ha mai amato le collaborazioni.
Nella sua carriera discografica ha affiancato la sua voce a quella di altri in due occasioni: nel 1991 fece un cameo per «Quattro amici al bar» di Gino Paoli senza nemmeno apparire sulla copertina e nel 2016 era in «Tutti contro tutti» degli Stadio del suo amico Gaetano Curreri. Marra è il Vasco del rap. Un po' perché è il numero 1 del genere (ha un tour con una trentina di date fra estate e autunno, 6 volte al Forum) un po' perché nella sua scrittura c'è la stessa tendenza a far filtrare il proprio lato interiore più scuro. In una canzone su una domenica dove la pioggia è anche interiore perché una storia non si raddrizza, Marra rincara la dose a colpi di prediche, sbagli e abbandoni.
vasco rossi
L'ultima volta che più di 20 mila persone si sono raccolte insieme per un concerto è stata nell'estate del 2019. Si torna a fare sul serio dopo il buco della pandemia. Vasco sarà il primo, e oltre a Trento ci sono altri 10 show per un totale di 635 mila biglietti già venduti. L'ultimo decreto legge approvato dal governo il 17 marzo ha dato speranza ai promoter. Dal 1° aprile le capienze degli impianti sportivi tornano al 100% sia all'aperto che al chiuso; un mese dopo fine dell'obbligo di mascherine FFP2 nei «luoghi dove si tengono spettacoli aperti al pubblico».
Lo champagne non è stato ancora stappato perché resta una zona d'ombra. Palazzetti e stadi, quando destinati alle gare, hanno tutti posti seduti, ma per i concerti il distanziamento non può essere garantito in platea o sul prato. Il decreto non fa alcun riferimento preciso e le diplomazie sono al lavoro. Il calendario della bella stagione non ha caselle vuote e, anzi, le sovrapposizioni sono molte.
elodie marracash
Nei prossimi mesi si concentreranno gli show rimandati a causa del Covid nel 2020 e nel 2021 e quelli che si sono aggiunti per la ripartenza. Come i Rolling Stones che, dopo essere stati fra i primi a ripartire negli Stati Uniti, lo fanno anche in Europa con un tour che debutta il 1° giugno da Madrid e sarà a San Siro il 21 giugno. Fra le star internazionali da grandi numeri anche Elton John (S. Siro, 4 giugno), Green Day, Muse, Red Hot Chili Peppers e Metallica (16-19 giugno al Firenze Rocks). In attesa del tour mondiale che partirà a ottobre, i Måneskin hanno un'Arena di Verona a fine aprile e il Circo Massimo il 9 luglio.
ROLLING STONES
Altri concerti a grande impatto numerico saranno il Jova Beach Party in partenza il 2 luglio da Lignano, i due appuntamenti a Campovolo con Ligabue (4 giugno) e con il concerto contro la violenza sulle donne di Mannoia, Emma, Amoroso, Giorgia, Elisa, Nannini e Pausini (11 giugno). Altri italiani con stadi in attesa sono Ultimo, Cremonini, Salmo, Pezzali e Mengoni.
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